“Il Río de la Plata è un grosso serpente” – Il Giardino di Reinhardt di Mark Haber si apre con l’evocativa immagine dell’estuario di frontiera tra Uruguay e Argentina, e da qui avanza senza sosta in un movimento vorticante che…
A Città del Messico con Bolaño e Alessandro Raveggi
« Forse Città del Messico è a tratti la città letteraria perfetta, la città al bordo del caos, che sa contenere il nostro caos naturale interiore, come direbbe Calvino. La metropoli perfetta, quella che sta sprofondando nel suo fango, ma…
Se vai a Memphis non andare a nuotare nel fiume Mississippi
Il primo album di Kevin Morby in versione cantautore solista è Harlem River del lontano 2013. Da quelle giornate smarrite nella memoria, trascorse a sussurrare al fiume newyorkese, ne è passato di tempo, e intanto Kevin Morby – texano giramondo…
Gli Arcade Fire e la fine dell’impero
Gli Arcade Fire non sono una band qualsiasi. Funeral, Neon Bible, The Suburbs, Reflektor – basta fare un vago elenco della produzione discografica degli Arcade Fire per osservare come i loro album siano entrati nella memoria popolare del mondo indie…
Skinty Fia dei Fontaines D.C.
Nella scena rock britannica degli ultimi anni i Fontaines D.C. si sono forse distinti come il gruppo più introspettivo. Se gruppi come gli IDLES sono vocati al puro punk di chitarre, la band irlandese ha provato a setacciare strade inedite,…
L’epica dei Detective Selvaggi
“La poesía sale de mi boca / a todo tranco de gerundio a todo flujo de agua potable / a todo virus luminoso a toda capacidad de contagio” – Mario Santiago Papasquiaro A proposito della scrittura a capofitto e…
Drive my car e il dialogo tra cinema e teatro
Nel film Drive my car, diretto dal regista giapponese Ryūsuke Hamaguchi, l’omonimo racconto di Murakami si dilata in una pellicola di 179 minuti, scandita dalle intermittenze del testo dello Zio Vanja di Anton Čechov. Se per lo scrittore russo la…