Da giovedì 15 a sabato 17 marzo all’Hiroshima Mon Amour di Torino si svolgerà la fase finale del Premio Buscaglione, uno dei più importanti concorsi per cantautori emergenti che, ogni due anni, si pone come obiettivo quello di trovare la Next Big Thing della scena musicale italiana e di cui siamo media partner.
Durante questa quinta edizione hanno partecipato più di 400 artisti, di cui 14 arrivati alle semifinali di Milano e Bologna e 8 a quelle di Torino. Chi sono? Cosa suoneranno? Quali sono i loro sogni per il futuro? Lo abbiamo domandato direttamente a Effenberg, Il Branco, Sarah Stride e Yosh Whale, i primi quattro semifinalisti che si esibiranno giovedì 15 marzo (qui il link all’evento) prima del concerto di Andrea Laszlo De Simone che porterà sul palco le canzoni del suo album Uomo Donna.
Effenberg
Perché hai deciso di iscriverti al Premio Buscaglione?
Seguivo la pagina Facebook del premio da qualche anno e mi è sempre sembrata una manifestazione ben organizzata e con un’identità forte. Inoltre attualmente tra i vari concorsi/premi è quello più in linea con la mia musica, con le cose che scrivo e con il mondo a cui si riferiscono le mie canzoni.
Da dove vieni e dove vorresti arrivare?
Geograficamente vengo dalla Toscana, precisamente da Lucca. Voglio continuare a fare quello che faccio, magari girando sempre di più, in locali più grandi e con un pubblico sempre più vasto.
Se potessi rinascere, chi saresti tra i cantautori italiani del passato?
Che domanda difficile!! Forse una via di mezzo tra Rino Gaetano e Luigi Tenco. So che è un po’ pretenzioso ma almeno sui sogni cerchiamo di non risparmiare.
Com’è nata la canzone con la quale partecipi al concorso?
Ero a casa, sdraiato sul letto e mi venne in mente un giocattolo di quando ero piccolo: un drago di plastica con due teste. Da quell’immagine è nato tutto il testo della canzone, che è un vero e proprio flusso di coscienza. Un mix di ricordi e immagini vissute. Cose incomprensibili ai più perché estremamente personali. Ad ogni modo qualcosa deve essere arrivato lo stesso perché in tanti mi dicono che è la canzone che preferiscono del mio disco.
Ricordi il momento in cui hai scoperto di essere arrivato in semifinale? Quale sensazione hai provato?
Certo, eravamo a Milano e la nostra esibizione era da poco terminata quando sono stati annunciati i semifinalisti. Che dire…è stato bello, un po’ come quando ti accorgevi che l’esame era andato bene, il professore ti prendeva il libretto per fare la firma e cominciavi già a pensare alla sigaretta che ti saresti fumato appena uscito di li.
Sotto il cielo di Fred è anche Notte Rossa Barbera, una serata dedicata alla tradizione enogastronomica piemontese e ai luoghi che l’hanno custodita fino a oggi: le piole. Scegliete un piatto tipico della cucina popolare della tua regione e un vino da abbinare.
Tortelli al sugo di carne, (che da noi si chiamano Tordelli) da abbinare con un Urlo di Lupo o un Heba.
Tra le tante e meravigliose canzoni di Fred Buscaglione ce n’è una che preferisci più delle altre?
C’è una canzone un po’ meno famosa delle altre che mi piace molto, si chiama Sogno d’estate. In questo pezzo esce fuori un Buscaglione un po’ meno macho del solito e la melodia è molto bella.
Quale messaggio vorresti che arrivasse al pubblico che ti verrà a sentire per le semifinali del 15 e del 16 marzo all’Hiroshima Mon Amour di Torino?
In realtà tutto quello che devo dire lo scrivo nei testi delle canzoni. C’è la musica, che credo di fare con onestà e sincerità, il resto è moda.
Il Branco
Perché avete deciso di iscrivervi al Premio Buscaglione?
Perché il Buscaglione è un concorso ben fatto e del quale non abbiamo sentito altro che parlare bene. Non siamo una band votata all’agonismo, guardiamo sempre con un po’ di diffidenza a queste cose, ma stavolta le nostre buone aspettative sono state confermate.
Da dove venite e dove vorreste arrivare?
Veniamo da Terni, Umbria, e vogliamo arrivare in finale!
Se poteste rinascere, chi sareste tra i cantautori italiani del passato?
Sicuramente non saremmo nessuno, però ci sarebbe piaciuto essere Fabrizio de Andrè, o Lucia Dalla, o Rino Gaetano.
Com’è nata la canzone con la quale partecipate al concorso?
È nata come nascono tutte le nostre canzoni, dall’urgenza catartica di gettare fuori da noi stessi qualcosa per evitare che lo starci troppo a contatto ci faccia del male, come una giacca che va a fuoco. Via Boncompagni parla del luogo in cui ha preso forma il nostro immaginario di band. È quel “ritaglio di secondo piano” dove non c’è spazio per la misericordia, gli spazi sono costipati e devi trovare un modo per evadere… ma la chiave del pezzo, e perché no di tutto, è l’allegria!
Ricordate il momento in cui avete scoperto di essere arrivati in semifinale? Quale sensazione avete provato?
“Bomba suoniamo all’Hiroshima!”
Sotto il cielo di Fred è anche Notte Rossa Barbera, una serata dedicata alla tradizione enogastronomica piemontese e ai luoghi che l’hanno custodita fino a oggi: le piole. Scegliete un piatto tipico della cucina popolare della vostra regione e un vino da abbinare.
Ciriole alla ternana e rosso di Montefalco!
Tra le tante e meravigliose canzoni di Fred Buscaglione ce n’è una che preferite più delle altre?
Se ci avessi fatto questa domanda prima del concorso probabilmente ti avremmo risposto con qualche classicone tipo Guarda che luna o Eri piccola così. Tra le cose belle di questo premio c’è che per le fasi finali bisogna preparare una cover di Buscaglione e così per trovare la nostra abbiamo potuto scoprire un mondo di capolavori, e adesso ognuno ha la sua preferita. La preferita de Il Branco potrebbe essere Teresa non sparare.
Quale messaggio vorreste che arrivasse al pubblico che vi verrà a sentire per le semifinali del 15 e del 16 marzo all’Hiroshima Mon Amour di Torino?
Ci piace pensare che alla gente che ci ascolta arrivi un’emozione positiva, perché crediamo che indipendentemente dal contenuto dell’arte che proponi il compito di un artista sia quello di trasmettere bellezza e positività. Sul palco non ci sono filtri, non troverai effetti speciali ma tutta la nostra sincerità.
Sarah Stride
Perché hai deciso di iscriverti al Premio Buscaglione?
Perché è un contest molto serio e oltre alla visibilità, i premi permettono di esibirsi in festival molto interessanti in un momento in cui è sempre più difficile relazionarsi con booking e organizzazioni.
Da dove vieni e dove vorresti arrivare?
Questa è veramente una domanda alla quale faccio fatica a rispondere! Come quasi tutti quelli che cercano di vivere di musica, credo, vengo dalle mille ore di prove in cantine senza finestre, da date pagate pochissimo una sera a Bassano del Grappa, quella dopo a Roma e tutta la passione e l’entusiasmo possibile. Spero ovviamente di arrivare a un pubblico sempre più vasto e di poter vivere dignitosamente facendo questo lavoro, magari con qualche micro-sicurezza in più.
Se potessi rinascere, chi saresti tra i cantautori italiani del passato?
Franco Battiato.
Com’è nata la canzone con la quale partecipi al concorso?
Partecipiamo con tre canzoni alle semifinali, una di queste è Il Figlio di Giove, un brano che si è praticamente scritto da solo. Eravamo io e Simona Angioni (che ha scritto tutti i testi dell’album insieme a me) in camera mia davanti al pianoforte a chiacchierare come sempre, prima di iniziare a scrivere. Le stavo raccontando di questa persona straordinaria che avevo incontrato anni prima in una comunità psichiatrica dove tenevo un laboratorio di Arte Terapia e che avevo saputo essere mancato da poco tempo. Abbiamo sentito subito con forza che dovevamo scrivere di lui, della poesia che lo abitava e del fatto che questo mondo fosse troppo ordinario e limitato per lui. In meno di un’ora la canzone era scritta. Il giorno dopo Kole l’aveva già arrangiata e quella forza è quella che ci ha guidati per tutta la scrittura e la produzione dell’album.
Ricordate il momento in cui hai scoperto di essere arrivata in semifinale? Quale sensazione hai provato?
Certo, ovviamente la gioia di essere “visti” e apprezzati e la gratitudine verso le nostre “creature” che sono ovviamente le nostre canzoni.
Sotto il cielo di Fred è anche Notte Rossa Barbera, una serata dedicata alla tradizione enogastronomica piemontese e ai luoghi che l’hanno custodita fino a oggi: le piole. Scegli un piatto tipico della cucina popolare della tua regione e un vino da abbinare.
Risotto giallo con ossobuco e Sassella.
Tra le tante e meravigliose canzoni di Fred Buscaglione ce n’è una che preferisci più delle altre?
Mi piace moltissimo Una sigaretta che è anche la canzone di Buscaglione che abbiamo riarrangiato per il Premio. Elegante e schietta, umida e fumosa, assolutamente senza tempo.
Quale messaggio vorresti che arrivasse al pubblico che ti verrà a sentire per le semifinali del 15 e del 16 marzo all’Hiroshima Mon Amour di Torino?
Mi piacerebbe contribuire al fatto che le persone si svegliassero a loro stesse e si sentissero meno sole. Siamo proprio tutti uguali nel nostro cercare di essere qui ed ora, con le nostre aspirazioni e le nostre miserie ed proprio a questo punto nascosto, umano, semplice e autentico, che mi rivolgo ogni volta.
Yosh Whale
Perché avete deciso di iscrivervi al Premio Buscaglione?
Abbiamo deciso di iscriverci al premio per caso, un nostro amico ci informò della sua esistenza e cosi abbiamo deciso di effettuare l’iscrizione, ma senza alcuna aspettativa, infatti essere stati scelti tra cosi tanti gruppi è stata una cosa fantastica.
Da dove venite e dove vorreste arrivare?
Veniamo da paesini della Campania tra Salerno e Napoli. La domanda su dove vogliamo arrivare è quasi impossibile da rispondere, più che altro riusciamo a dirvi dove siamo, viviamo più in una prospettiva del presente che in una futura.
Se poteste rinascere, chi sareste tra i cantautori italiani del passato?
Penso che potendo rinascere ci piacerebbe rinascere nei panni di Franco Battiato, ha delle caratteristiche sonore e dei contenuti molto interessanti.
Com’è nata la canzone con la quale partecipate al concorso?
Primo Scirocco è nata dopo uno dei tanti pranzi domenicali, quindi oltre essere frutto di soddisfazione post-pranzo è anche frutto di una noia immensa, quella che sopraggiunge dopo aver compreso la fugacità dei piaceri.
Ricordate il momento in cui avete scoperto di essere arrivati in semifinale? Quale sensazione avete provato?
Quando hanno pronunciato il nostro nome, ovviamente per ultimo avendo come iniziale la Y, è stato come uscire da una lenta agonia anche se non si può nascondere che eravamo felicissimi e soddisfatti di avere suonato abbastanza bene da divertirci ed essere stati apprezzati dai giurati.
Sotto il cielo di Fred è anche Notte Rossa Barbera, una serata dedicata alla tradizione enogastronomica piemontese e ai luoghi che l’hanno custodita fino a oggi: le piole. Scegliete un piatto tipico della cucina popolare della vostra regione e un vino da abbinare.
Scialatielli allo scoglio e un buon Greco di Tufo.
Tra le tante e meravigliose canzoni di Fred Buscaglione ce n’è una che preferite più delle altre?
Ce ne sono tante molto belle ma quella che preferiamo è Mi sei rimasta negli occhi.
Quale messaggio vorreste che arrivasse al pubblico che vi verrà a sentire per le semifinali del 15 e del 16 marzo all’Hiroshima Mon Amour di Torino?
Aspettatevi di sentire qualcosa di intenso, a tratti oscuro e travolgente.