“Ce l’ho, ceeeeee l’ho, ceeeeeeeeellò…”
Alzi la mano chi almeno una volta non ha trascorso del tempo in infanzia-adolescenza (e qualche nerd anche dopo) ripetendo questa filastrocca davanti a mazzi di foglietti di carta 5 cm x 6,5 cm tenuti stretti da elastici logori.
Che ci fossero rappresentati sopra i calciatori, gli animali, i beniamini di una qualche serie animata o le immagini del profondo west (giuro che di queste non avevo ricordo, ma vox googlei, vox dei), le figurine sono state uno dei primi fenomeni di massa che ci hanno direttamente investiti.
Dopotutto il meccanismo è semplice: mischiando la carica attrattiva che ha l’immagine di un idolo, con la mania del collezionismo che è dilagante (se vi fate un giro in un’edicola capirete cosa intendo) si ottiene facilmente che un pezzo di carta autoadesiva possa diventare un vero e proprio feticcio.
Ora però che quell’età è passata, gli idoli rappresentati nelle figurine non ci rappresentano più (tranne per qualche fanatico calciofilo e per i nerd di cui sopra) e così ci rifugiamo nelle nostre magliette dei Joy Division o nell’accumulare feticci d’altro genere (quella che più mi ha colpito da sempre girando per concerti è la collezione di quei fogli su cui i gruppi scarabocchiano la scaletta del live). Insomma il punto è sempre quello, ci serve un feticcio.
Ed è qui che si inserisce l’opera di Antonio Pronostico, disegnatore potentino, collaboratore di Left (bel magazine dal nome programmatico) per cui cura la rubrica Epica Filatelica, che ha deciso di produrre su figurine i ritratti di personaggi appartenenti al background pop di chiunque abbia vissuto l’infanzia a cavallo tra gli anni ’80 e ’90.
Lo stile fanciullesco scelto da Pronostico particolarmente si adatta a questa serie di figurine per trentenni su cui sono rappresentati personaggi del mondo della musica, della cultura, ma anche del calcio (solo gente del calibro di Zeman o di Boskov però); e così ci si può ritrovare a scambiare il doppione di Mario Brega o di una delle due versioni di Franco Battiato (l’altro personaggio che vanta una doppia versione è Piero Ciampi) con quello di Amanda Lear o di Gian Maria Volontè. Esistono poi delle serie dedicate come quella sul mondo del rap italiano o quella sui vincitori del Roma caput Indie- PIMI PIVI 2015, organizzata dal MEeting degli Indipendenti (per cui Pronostico ha anche prodotto l’artwork).
Personalmente una di quelle che preferisco è quella doppia, dedicata a Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti.
Qui sotto ne trovate qualcuna (per la serie completa potete dare un’occhiata qui).
Chissà se uscirà mai l’album