30 Days, 30 Songs, la radio degli artisti contro Donald Trump

<> on November 10, 2015 in Milwaukee, Wisconsin.

Che la candidatura di Donald Trump abbia riacceso uno spirito di opposizione fra le frange più democratiche della scena musicale americana è cosa arcinota. Già Micheal Stipe dei R.E.M. si era scagliato contro il candidato repubblicano, reo di aver usato It’s the End of the World as We Know It durante un comizio, e così tanti altri (Rolling Stones, Adele, Neal Young..) costringendo i responsabili della campagna a ritirarle. Senza dimenticare il video di Robert De Niro, in grado di ricevere tantissime visualizzazioni in poche ore, la satira politica e i tanti giornalisti che si sono uniti nel tentativo di allontare la possibile elezione del magnate americano.  30 Days, 30 Songs, A campaign for a Trump-free America (così dice la descrizione) è un progetto inaugurato il 10 ottobre, a un mese dalla chiamata alle urne, in cui ogni giorno un artista coinvolto rilascerà un inedito basato su Donald Trump. A inaugurarla i Death Cab for Cutie con la loro Million Dollar Loan, ma anche Aimee Mann Franz Ferdinand, con nomi che sempre più continueranno ad aggiungersi.

 

 

Sono giorni duri per Donald Trump e forse non gli basterà l’endorsement del caro vecchio Clint Eastwood, disprezzato dall’ambiente artistico e intellettuale. Mentre la popolazione sembra sempre più spingere per un passo indietro, insoddisfatta dal cambiamento che i democratici non sembrano aver portato in questi anni. Ciò che, invece, risulta evidente, a differenza di quello che fu la campagna per Barack Obama è che questo gruppo di artisti non si pone a sostegno della Clinton, quanto in strenua opposizione al candidato repubblicano. Ma 30 Days, 30 Songs non si ferma alla sola musica, sono tanti gli articoli di approfondimento, un vero e proprio raccoglitore di motivazioni per cui Donald Trump non è il bene per il futuro del paese. La musica rimane uno degli strumenti di opposizione principali, pronta a sfruttare le sue potenzialità di opposizione. Forse i giorni in cui artisti come Dylan, Lennon e Hendrix scrivevano canzoni contro il Vietnam non sono più così lontani..

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