Tame Impala – Lonerism

Voto: 6,5/10

Dopo il debutto del 2010, Innerspeaker, gli australiani Tame Impala tornano ammiccando ancora ad orizzonti psichedelici 60s/70s ma con un lavoro più solido e pulito, Lonerism.

Innerspeaker è un album di cui si è parlato troppo poco, per cui i Tame Impala sono stati subito inseriti dai più distratti in un vasto calderone pop allucinogeno indistinto dagli Yeasayer ai Deerhunter. Troppo facile.

Approfondendo la questione non si può negare ai nostri di aver trovato subito una precisa identità e aver mostrato precise qualità, su tutte la sapienza nel gestire il difficile connubio tra psichedelia heavy e immediatezza delle linee melodiche, allo stesso tempo l’urgenza dettata da chiunque sia al cospetto del primo album della propria band è stata ben gestita e ammorbidita nelle sue forme.

Si passa a questo Lonerism ponendo la psichedelia maggiormente al servizio del pop, rendendola più funzionale alle melodie, senza rischiare di addentrarsi in territori troppo astratti.

Da una sintetica opening track “Be Above It” caratterizzata dal cantato lennoniano di Kevin Parker si passa a tracce echeggianti Cosby, Still, Nash e Young, “Mind Mischief” e “Music To Walk Home By”. La stabilità è al sicuro grazie alle fondamenta solide costruite dal basso e dalla batteria che permettono libero sfogo alle tastiere in tutto il lavoro. Il blocco centrale composto da “Why Don’t They Talk To Me?” e “Feels Like We Only Go Backwards” rappresenta la parte più pop e immediata del disco, mentre la ridondante “Keep On Lying” tra cori illuminanti e voci sussurrate ci riporta nel viaggio onirico. Il singolone in stile Black Sabbath “Elephant” precede la parte finale dell’album, ch’è tutto un perdersi e ritrovarsi tra le due facce della medaglia: la via diretta o l’etereo?

Sia chiaro: gran parte di quello che troverete in quest’album è citazionismo, poi c’è chi lo sa fare meglio o chi non lo sa fare affatto. I Tame Impala conoscono bene il mestiere e hanno saputo rielaborare quel  rock psichedelico di cui sopra per farne un buon album compatto. Chi è stanco di sentir parlare a sproposito di psichedelia ogni volta che un gruppo rock si diverta a rifare Spectrum o Here Comes The Indian (Animal Collective), troverà pane per i suoi denti.

Tracklist:

  1. Be Above It
  2. Endors Toi
  3. Apocalypse Dreams
  4. Mind Mischief
  5. Music To Walk Home By
  6. Why Won’t They Talk To Me
  7. Feels Like We Only Go Backwards
  8. Keep On Lying
  9. Elephant
  10. She Just Won’t Believe Me
  11. Nothing That Has Happened So Far Has Been Anything We Could Control
  12. Sun’s Coming Up
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