I 10 stucchevoli motivetti del viaggiatore

Lo so, alcuni di voi sono pronti a partire per le vacanze. Proprio per questo mi sento in dovere di stopparvi di fronte alla porta di casa, mettervi una fraterna mano sulla spalla e ricordarvi:

  1. di non tenere tutti i soldi nello stesso posto (mia nonna ne metteva la metà nella panciera, voi arrangiatevi)
  2. di fare uno squillo a casa quando arrivate, così non stiamo in pensiero
  3. di non inciampare in uno dei “10 stucchevoli motivetti” del viaggiatore.

Se non vi è chiaro uno dei primi due punti, rileggete e sforzatevi. Se invece è il terzo ad esservi oscuro, ecco un breve riassunto delle cose che un viaggiatore deve evitare.

Lo zaino

E’ bellissimo, giuro. E’ davvero avvincente vedervi uscire di casa con un enorme zaino da montagna ripieno di vestiti. Osservarvi imboccare faticosamente la porta di ingresso mi fa pensare che sì, voi avete capito l’essenza del viaggio.

Ora, novelli Alexander Supertramp, siete baldanzosi. Ne riparleremo fra sei giorni, quando avrete la schiena spaccata e una maglietta sudata addosso.

Allora forse capirete che noi, pigri borghesi, non abbiamo appiccicato le ruote sotto il trolley per vizio estetico.

Parlare con i locali

Lo stucchevole motivetto della chiacchierata con gli abitanti del luogo perseguita chiunque vada in vacanza per farsi i cazzi suoi.

“Ma come? Non hai conosciuto la gente del posto? Ma è pazzesco!”

Bravo, meglio hai fatto tu discutendo per mezzora di globalizzazione e agricoltura bio con un pastore bretone. E non parli neanche francese.

Conoscere la vita notturna locale. Quella vera

Lo sai anche tu che, ficcandoti nella prima discoteca per turisti del centro, qualcuna al tuo amo abboccherà. Alla peggio sarà la cameriera romena e spenderai altri 50€. Ma sei in vacanza, te lo puoi permettere.

Però no. Senti l’imperativo morale di trascinare i tuoi amici 10 km verso la periferia. Sorpassate tunnel di tossici e casoni abbandonati. Ma per una vacanza true questo ed altro. Soprattutto se la direzione è “la discoteca punto di riferimento di tutta la scena underground locale”.

Entrate e ubriacatevi fino al vomito per far sì che nel vostro cervello non resti traccia di Salvatore, il ragazzo di Salerno che vi ha avvicinati in coda urlando: “Anche voi italiani!?”.

Nella sua mano la vostra stessa Lonely Planet.

Vacanze avventurose

Smettetela di dire di aver affrontato le insidie di un paese islamico

Una vacanza avventurosa è atterrare in un aeroporto Ryanair e cercare di raggiungere il centro cittadino.

No, mi dispiace, anche se sei andata in Marocco non conta come vacanza avventurosa. Sì, è la storia dell’hotel a 4 stelle che ti frega. Sì, lo so, sono musulmani e incivili. Questo dovrebbe darti qualche punto in più, lo ammetto, ma averli pagati 300€ per un’escursione di mezza giornata nel deserto temo ti metta definitivamente fuori gioco.

Ritenta, ma non con quel idea della crociera.

Voglia di scrivere

Il mare di fronte. La brezza della sera ad accarezzarti la nuca. Un tramonto timido che si addormenta goffo sulle onde. In lontananza le automobili abbandonano la spiaggia, scalfendo appena la quiete dell’ultima ora del giorno.

La penna si muove veloce sulla Moleskine rimasta, nei lunghi mesi invernali, troppo vuota. Riprendi quel racconto che avevi iniziato e  mai finito, forse per mancanza di tempo. Più probabilmente di coraggio. L’ispirazione corre veloce sul bagnasciuga.

Dai ora alzati, la foto è venuta bene.

Le foto con il tuo ragazzo 

Sì, anche io ho sempre sognato di mettermi in testa il cappello con le orecchie di Mickey Mouse e farmi fare un book dalla mia fidanzata. Vi trovo bellissimi mentre vi immortalate a vicenda di fronte a un mojito nel bar della spiaggia. Deliziosa anche quella con l’autoscatto. Peccato solo che metà immagine sia occupata dal bordo del tavolino.

Giuro, metterò mi piace a tutte le immagini, a tutto l’album e anche a tutti i tuoi stati passati, presenti e futuri. Ma tu, in cambio, abbi pietà.

P.s. Se invece volessi caricare un video amatoriale di te e lui che trombate nella camera dell’albergo, se ne può parlare.

Le foto con i tuoi amici

Il fatto che due ragazze in vacanza siano naturalmente portate a caricare immagini con barbariche didascalie (“Yuhuuu!! Siamo arrivate!! 🙂 Le girlz stasera spaccano tutto in discotecaaaa…! <3 amiche!”) non può valere come amnistia generale.

Quelle foto del tuo amico che vomita forse non sono il massimo. E neanche le altre, dove sei steso a letto ubriaco spolpo.

Se poi ci metti anche quella in cui ti si vede aggrappato ad un carro armato tedesco – eppure mi avevi detto che era figa! – non lamentarti se il prossimo anno andrai in vacanza da solo.

Le armi

Fare foto a soldati, mitragliatrici, doganieri e blindati dà un sapore unico alla tua esperienza. Se ti trovi a cavallo del 38° parallelo nel 1952.

Nel caso in cui continuassi a dire che la vista di un militare ha reso la tua vacanza un’esperienza “emotivamente forte”, posso proporti, in luogo dei tuoi viaggi nel terzo mondo, una gita in Croazia. L’ultima volta in cui ci sono stato due doganieri in modalità “stupro etnico” hanno rivoltato la mia auto per un controllo, urlandomi parole slave.

Emotivamente forte.

“Bellissimo, devo tornarci”

“Guarda, la Giordania mi ha davvero stregata. Lì hanno proprio un modo diverso di concepire la vita, più lento. Non come noi, persi sempre nei casini quotidiani. Oddio, io non ci vivrei mai, non sono fatta per quei ritmi. Però mi è piaciuta moltissimo. Voglio tornarci, anche se non nell’immediato: sono certa di essermi persa alcune cose.”

Ti capisco, ma pazienza. In fondo si sa: “lo scopo del viaggio non è la meta, ma il viaggio stesso”.

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