L’uomo e la macchina: Godblesscomputers Live @ Lanificio 25

Giunta all’ultimo capitolo stagionale, l’associazione culturale Bulbartworks chiude con grande stile, organizzando la prima data live a Napoli di uno dei maggiori nomi italiani in fatto di musica elettronica: Godblesscomputers.

Il tempo passa e l’attesa si fa sempre più macchinosa: nella ritrovata cornice partenopea del Lanificio 25, più di un centinaio di volti illuminati a sprazzi da luci colorate puntano i propri occhi sul palcoscenico calcato dai synth e da un microfono: la macchina.

Nel buio acido della sala principale del Lanificio, Lorenzo Nada, also known as Godblesscomputers, l’uomo, sale sul palco e mette subito in chiaro le cose: parzialmente accantonate le rarefazioni, GBC dà il via ad un set lungo più di un’ora, in cui l’unico filo che tiene insieme le disparate contaminazioni che edificano il suo sound incredibilmente riconoscibile è la ferma volontà di far ballare tutti.

Il tempo percepito dal pubblico smette di essere scandido dai secondi e comincia a passare al ritmo dei beat marcatamente uptempo che il musicista di stanza a Bologna propone. In un coacervo liquido di generi incredibilmente disparati, dub, hip hop, soul e musica elettronica non sono che banali denominazioni quando dietro le macchine c’è lui, Godblesscomputers spazia in tutto il suo repertorio, prediligendo i pezzi del suo ultimo disco Veleno (2014, White Forest Records/Fresh Yo! Label) e ripescando i brani dai suoi lavori precedenti come Lost in Downtown (The Beastie Boys Re-works) (2013, Fresh Yo!) e Freedom is O.K. (2013, Equinox Records).

Dopo un’ora di set senza posa, acclamato dal pubblico, il nostro torna sul palco per ringraziare, testimoniare l’emozione per il suo debutto dal vivo a Napoli e per chiudere con un altro paio di pezzi, tra cui Plush and Safe, title-track del suo prossimo lavoro.

L’interazione tra uomo e macchina è pressoché totale, umanizzando molto il concetto di musica elettronica in cui il rapporto tra synth e musicista è sorprendentemente spostato verso la sensibilità dell’uomo, a discapito dei circuiti della macchina.

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