Piacenza città aperta (ai nuovi festival)

Prendiamone atto, senza se e senza ma: lo stivale fiorisce di festival grandi e piccoli, che fanno sempre più invidia al panorama internazionale. E in questo rinascimento diffuso, di cui non smettiamo un attimo di rallegrarci, l’indie nostrano di qualità è ormai di casa a Piacenza.

Vi avevamo parlato molto bene del Bleech, e siamo felici di spendere due righe su SpazioDuel, una 3 giorni di battaglia tra band under 25: un crossover tra generi e registri musicali, che porta sul Po ospiti freschi e usciti con release degne di 1,2,3,4… 100 ascolti.

Il programma giornaliero della kermesse è semplice: contest a colpi di plettro in prima serata, e live di artisti ospiti in seconda.

Per quanto riguarda i guest, venerdì 16 giugno apre le danze l’hip hop “suonato”, con OtherBrother, AleKos, MorryWood e Mikeless.

Sabato 17 sarà invece ospite Caesar’s Psycho Machine (one man band milanese praticamente sconosciuta, ma con 3 album notevolissimi di art rock all’attivo, in apertura ai sempre più chiacchierati Revo Fever, recentemente usciti con “Vivere il Buio”, album che ha visto il tocco di Marco Olivi e all’interno del quale spicca una collaborazione coi Selton. Insomma, uno tra i progetti più interessanti del capoluogo lombardo (e non solo).

Domenica serata conclusiva in unplugged per i Dulcamara, il progetto di Mattia Zani, partito dal rap e dolcemente approdato con la sua quarta fatica discografica “Indiana” a un folk d’oltreoceano che non rinuncia al cantautorato italiano contemporaneo, in un mix originale e molto piacevole.

Insomma, il concetto di SpazioDuel ci incuriosisce: un legame tra giovani leve e proposte musicali emergenti. Una dimensione locale e allo stesso tempo di ampio respiro, che colora di musica (e performance, mercatini del vinile e i soliti rodati contorni) un’estate già variopinta da nord a sud, dove la provincia diventa sempre più una tappa obbligata del tour di ogni esploratore sonoro.

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