Storie

Un breve viaggio tra album prodotti da Steve Albini

Steve Albini se n’è andato a 61 anni per un infarto. Del suo lascito sul mondo della musica e del rock indipendente ne parleremo ancora. Preferiva definirsi ingegnere del suono che produttore, e sono tanti i dischi che ha contribuito a far suonare. Qui sotto ne riascoltiamo una piccola parte.

SLINT – TWEEZ (1987)

Il disco che segna il debutto di una delle band più brevi e influenti della storia della musica. Agli Slint Steve Albini aveva profetizzato: “non penso che sarete mai grandi, ma diventerete veramente influenti”. Due album (Tweez e Spiderland) sono bastati agli Slint per fare due esperienze sonore di prelibato disincanto.


PIXIES – SURFER ROSA (1988)

Un altro debutto e un altro disco gigantesco: Surfer Rosa dei Pixies è tra gli album più famosi che portano il segno di Steve Albini. Registrato nel Q Division Studios, gli aneddoti sulle registrazioni di Surfer Rosa sono tanti e divertenti (si parla di registrazioni al bagno). Con questo disco nascerà uno dei sound ispiratori degli anni Novanta.


URGE OVERKILL – JESUS URGE SUPERSTAR (1989)

L’incontro degli Urge Overkill con Steve Albini risale alla metà degli anni Ottanta, quando Albini era uno studente e animatore di notti hardcore che stava per fondare la sua band punk, i Big Black. Jesus Urge Superstar è il disco di debutto della giovane band di Chicago; torneranno a collaborare anche per The Supersonic Storybook.


THE BREEDERS – POD (1990)

Un altro debutto, un altro segno sonoro messo a fuoco. Kim Deal aveva già lavorato con Albini per Surfer Rosa, e voleva il suo contributo anche per il progetto parallelo di donne soniche. Registrato a Edimburgo, molte sessioni del disco sono nate spontaneamente, con il pigiama addosso.


JON SPENCER BLUES EXPLOSION – THE JON SPENCER BLUES EXPLOSION (1992)

Tra Steve Albini e i Jon Spencer Blues Explosion la collaborazione si inaugura all’inizio degli anni Novanta con il disco di debutto della band. Lavoreranno ancora insieme nel corso degli anni. Albini curò solamente una delle due sessioni di The Jon Spencer Blues Explosion.


PJ HARVEY – RID OF ME (1993)

PJ Harvey era un’ammiratrice di Steve Albini e del suo lavoro con il suono di Surfer Rosa, Tweez, Pod. È come se i due fossero destinati a collaborare insieme. Rid Of Me è il secondo disco di PJ Harvey, e segna l’assoluta ascesa della musicista inglese. Portento sonoro e talento.


NIRVANA – IN UTERO (1993)

Con In Utero i Nirvana trovano il loro suono più grezzo, intimo, devastante. C’è qualcosa nel suono di In Utero di ancestrale, esperienza irripetibile nella storia della musica. Bisogna essere grati agli inventori della registrazione per dischi come questo.


THE JESUS LIZARD – DOWN (1994)

Anche la formazione dei Jesus Lizard incontra Steven Albini a Chicago, città di migrazione della band texana. Inizia così una collaborazione con Albini e la storica etichetta Touch and Go Records. Una collaborazione che si conclude proprio nel 1994, con l’uscita di Down.


SMOG – KICKING A COUPLE AROUND EP (1996)

Bill Callahan era un giovane musicista che usava il nome d’arte di Smog all’epoca in cui collaborò con Steve Albini. In questo EP c’è una delle canzoni più belle di tutto il canzoniere di Callahan, I Break Horses – suono, neanche a dirlo, perfetto e letale.


UZEDA – DIFFERENT SECTION WIRES (1998)

C’è anche un po’ d’Italia nel novero di cose a cui dato un’impronta Steve Albini. Quando gli Uzeda approdano alla Touch and Go Records diventa quasi naturale lavorare con Albini. Different Section Wires segue 4, e precede Stella. Anche nel più recente Quocumque jeceris stabit c’è il graffio di Albini.


LOW – SECRET NAME (1999)

Tra la fine dei Novanta e l’inizio degli anni Duemila i Low collaborano con Steve Albini nei due album Secret Name e Things We Lost in the Fire. È un periodo fiorente per l’ingegneria del suono. Un poderoso dipinto.


GODSPEED YOU! BLACK EMPEROR – YANQUI U.X.O. (2002)

Non il disco più conosciuto dei GY!BE, ma in Yanqui U.X.O. possiamo ammirare la poliedricità di Steve Albini. Registrato a Chicago alla fine del 2001.


SCOUT NIBLETT – I AM (2003)

C’è stato un tempo in cui Scout Niblett era un’eroina dell’indie-rock. I Am è il suo secondo album, nato da una collaborazione con un ingegnere del suono che sapeva come dare un’andatura indipendente ai suoni. Niblett collaborerà ancora negli album successivi con Albini.


SONGS: OHIA – THE MAGNOLIA ELECTRIC CO. (2003)

Ci sono dischi che hanno suoni memorabili, The Magnolia Electric Co. è decisamente uno di quelli. La collaborazione tra Jason Molina e Steve Albini negli Electrical Audio di Chicago è una delle cose che resteranno a futura memoria. Farewell Tranmission d’eccezione.


SHANNON WRIGHT – OVER THE SUN (2004)

Shannon Wright aveva già collaborato con Steve Albini a inizio Duemila per Maps of Tacit, una perla di indipendenza. In Over The Sun i due approfondiscono il rapporto e trovano una sintonia magnifica, fitta di ombre e appanni.


JOANNA NEWSOM – YS (2006)

YS è uno dei dischi più acclamati di Joanna Newsom, dove lo strumento principale è l’arpa. Albini ha collaborato al disco come ingegnere del suono, anche se YS contiene un’armonia di menti che esplodono in un’orchestra. Indimenticabile.


THE STOOGES – THE WEIRDNESS (2007)

Il momento in cui Albini ha l’occasione di collaborare con Iggy Pop, e Iggy Pop con Albini, si realizza agli Electrical Audio di Chicago, uno studio di registrazione che ormai è un pezzo di storia della musica.


JARVIS COCKER – FURTHER COMPLICATIONS (2009)

Si narra che Jarvis Cocker e Steve Albini si siano conosciuti al Pitchfork Music Festival di Chicago, e abbiano deciso di registrare un album insieme. Il risultato è questo disco qui.


MOTORPSYCHO – CHILD OF THE FUTURE (2009)

Lo studio di Chicago fondato da Steve Albini ha ospitato anche una parte delle registrazioni della band norvegese Motorpsycho per Child of the Future.


CLOUD NOTHINGS – ATTACK ON MEMORY (2012)

L’ingegneria sonora di Steve Albini ha attraversato gli anni Novanta e ha continuato a lasciare un segno anche sul nuovo millennio. Attack on Memory dei Cloud Nothings è un disco sovversivo e graffiante. Fantasmagorie.


BONNIE ‘PRINCE’ BILLY – NOW HERE’S MY PLAN EP (2012)

Will Oldham aveva già collaborato con Albini in Little Joya del 1998, e nel disco registrato insieme a Rian Murphy del 2000. L’EP del 2012 è l’occasione per Oldham di percorrere un altro pezzo di strada insieme ad Albini. Non potevano che incontrarsi. Now Here’s My Plan è una tappa della straordinaria carriera di un prolifico cantautore indipendente.


TY SEGALL – TY SEGALL (2017)

È un maestro, ha detto Ty Segall a proposito di Steve Albini. Nel 2017 il musicista collabora insieme ad Albini per il suo nono album, sovraeccitato e entusiasta dall’esperienza.


SUN O))) – LIFE METAL (2019)

È un periodo in cui Steve Albini può spingere sull’acceleratore noise, un periodo in cui collabora con diversi progetti, dai METZ a Ben Frost. Con la drone metal band SUN O)) registra due album nel 2019, Life Metal e Pyroclasts.

 

…and so on