Astrid Kirchherr with the Beatles: la mostra a Bologna

C’è un periodo nella storia dei Beatles che affascina i fan. È il periodo amburghese, quando la band, ancora lontana dal successo planetario, suona al Kiserkeller, uno dei locali sulla Reeperbahn, Amburgo. Un periodo formativo, che assomiglia a un gioco e non ha ancora il sapore dell’impegno, delle tournée snervanti, delle ragazze in delirio. Ai giorni di Amburgo Fondazione Carisbo e Genus Bononiae – Musei nella Città, in collaborazione con ONO arte contemporanea, Ginzburg Fine Arts e Kai-Uwe Franz dedicano la mostra fotografica Astrid Kirchherr with the Beatles, visitabile a Bologna dal 06 luglio al 09 ottobre 2017, presso Palazzo Fava, in via Manzoni numero 2. La mostra è in esclusiva italiana per Genus Bononiae e si compone di oltre 50 fotografie, con immagini e materiali fino ad oggi mai esposti, incluso un prestito della George Harrison Foundation.

©GINZBURG FINE ARTS/PHOTO ASTRID KIRCHHERR

 

Prima di spiegarvi chi è Astrid Kirchherr, specifichiamo che la data dell’inaugurazione della mostra non è casuale. Il 6 luglio segna il sessantesimo anniversario dal primo incontro tra John Lennon e Paul McCartney, nel giardino della chiesa di St Peter nel quartiere di Woolton, a Liverpool. Il momento lo racconta bene il film La vera storia di John Lennon: John sta suonando col il suo gruppo, The Quarry Men, quando gli si avvicina Paul, già bravo con la chitarra. Diversi per temperamento (John è esuberante, irascibile, Paul è assennato, meno incline ai colpi di testa), ma accesi dalla stessa passione per il rock e la musica, pongono le basi per la leggenda che conosciamo bene.

 L’amicizia con la fotografa Astrid Kirchherr

Siamo nel 1960, ad Amburgo. I Beatles sono riusciti a inserirsi in un mini tour europeo e non si compongono degli elementi che conosciamo. Alla batteria c’è Pete Best e al basso Stuart Sutcliffe, passato alla storia come The lost BeatleStu è un amico di John: si sono conosciuti alla scuola d’arte di Liverpool. Stu è un artista, i professori credono che possa fare strada. John lo prende in giro e gli dice che diventerà il Van Gogh inglese. Quando Stu racimola un bel po’ di soldi vendendo un quadro, John lo spinge a comprare un basso: lo vuole nel suo gruppo, anche se Paul Mccartney è contrario. Paul dice che Stuart non sa suonare, ma John non vuole saperne, è molto legato a Stuart Sutcliffe. Stuart è un visionario, per questo John lo stima. Prima dell’ingaggio per Amburgo è Stuart a pensare che bisogna ribattezzare la band. Propone Beetles, subito cambiato da John in Beatles.

 

©GINZBURG FINE ARTS/PHOTO ASTRID KIRCHHERR

 

Amburgo accoglie i Beatles con un certo entusiasmo. Si esibiscono anche all’Indra, in un quartiere malfamato. È qui che John Lennon, Paul Mccartney, Pete Best, Stuart Sutcliffe e George Harrison (alcuni di loro sono ancora minorenni), conoscono un gruppo di studenti vicini all’esistenzialismo europeo. Vestiti di nero, con i capelli pettinati in avanti, leggono poesie e discettano del contributo del singolo alla vita politica e sociale. Tra di loro ci sono Klaus Voormann e Astrid Kirchherr. Astrid (caschetto, viso d’angelo, anima in subbuglio, una passione per la fotografia) resta folgorata dal viso diafano di Stu e in poco tempo diventa la sua ragazza.

Astrid ha occhio: suggerisce ai ragazzi un cambio di look e scatta loro diverse fotografie, le stesse in mostra a Bologna, presso Palazzo Fava. È il primo cambio di stile dei nostri beniamini, un anticipo della rivoluzione intrapresa nel 1964 dal loro futuro manager Brian Epstein, che chiederà ai ragazzi di abbandonare i giacconi di pelle e le scarpe chiodate per indossare completi scuri ed eleganti, facendo dei Beatles icone di stile e di tendenza. Ma siamo ancora un po’ lontani da questo momento.

©GINZBURG FINE ARTS/PHOTO ASTRID KIRCHHERR

 

È ancora il 1960 e la prima fotografa dei Beatles è una ragazza che fila con il loro bassista, neanche troppo bravo, ma bello sì. Gli scatti di Astrid, in bianco e nero, ritraggono un gruppo di ragazzi scanzonati, divertiti, inconsapevoli. Giocano a fare i divi. Finché Stuart annuncia a John di voler sposare Astrid, di voler mollare la musica per dedicarsi alla sua vera passione, l’arte. John reagisce male, ma infine comprende. Arriva il 1962, ma il sogno di Stu e di Astrid non si corona. Stu muore tra le braccia di Astrid per un aneurisma celebrale a ventidue anni. John e compagni apprendono la notizia da Astrid, che rimarrà loro amica e curerà per il gruppo diversi progetti. Astrid ha dichiarato di avere avuto molta difficoltà a smarcarsi dal bollino “fotografa dei Beatles”, eppure fu l’unica ammessa sul set del film Hard Day’s Night

La mostra Astrid Kirchherr with the Beatles racconta in immagini tutto questo.

La mostra ha il patrocinio del Comune di Bologna e della Città Metropolitana di Bologna, media partner Radio Città del Capo e ZERO. Selezione e allestimento musicale a cura di Ciao Radio.

 

 

 

 

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