Baustelle – Fantasma

Voto: 7/10

Fantasma che voi lo vogliate o meno sarà l’album di cui sentirete più parlare da qui all’estate. I due schieramenti, i pro e i contro Baustelle, sono già disposti sulla linea di partenza, munizioni alla mano e riflessi veloci, pronti in quello che potrebbe diventare uno dei tanti scontri verbali che riempiono i blog, le webzine e l’etere senza fili riservato agli addicted della musica. Chi parla in questi giorni del trio di Montepulciano lo fa alla Rolling Stones esordendo con il quantomai classico e per nulla prevedibile: «Fantasma si rivela lavoro maturo e riuscito. Forse addirittura il migliore di sempre, per Bianconi e soci» altrimenti vessati senza esitazioni, come fa “Alberto Scotti, critico dei nostri costumi”: «La musica dei Baustelle è decorazione, tappezzeria finto elegante, patacca vintage da ammollare a collezionisti debosciati». Oltre a scaldare gli animi e a dividere in un acceso dibattito l’Italia, i Baustelle sono la formazione che all’attuale vantano un contenuto, anche se talvolta esasperato da un ricco corollario di citazioni rielaborate e mescolate. Quello che è, però, evidente è che non mancano di ambizione, cosa che, invece, fa ribollire il sangue ai nostalgici del Sussidario Illustrato Della Giovinezza e de La Moda Del Lento, legati come da fili invisibili alla scoperta privata della piccola band che nasce, cresce e acquista una popolarità impensabile.

Date le premesse di questo loro sesto album in studio che vede la partecipazione dell’orchestra sinfonica polacca di Breslavia, la Film Harmony Orchestra e del polistrumentista dei Calibro 35, Enrico Gabrielli, sembrerebbe difficile demolire questo disco. L’idea di concept album, dedicata al tema del tempus fugit assilla Bianconi che ormai ha compiuto quarant’anni e tanto giovanotto non è più. Le diciannove tracce che fanno parte di quest’ultimo lavoro rappresentano un sunto delle domande più intime che un uomo può porsi di fronte all’ignoto, rivelazione di una dimensione ultraterrena, che sia spirito, aldilà o semplicemente ricordo. Questo disco ha l’intensità di un diario privato aperto al pubblico e che come tale oscilla dal passato al presente e viceversa in modo non sempre intenzionale. Fantasma è un’incubatrice di emozioni che permette all’ascoltatore, canzone dopo canzone, di far riemergere labili frammenti della propria memoria. L’incipit narrativo (perché senza testi alla mano l’ascolto perderebbe di significato) è subito intervallato da pause strumentali che in molti hanno già erroneamente accostato all’eclettismo di Ennio Morricone. Equivoco che porta a confondere con un buon accompagnamento cinematografico l’intento di questo disco che in realtà appare di più come la spiegazione, anche se con una nota di saccenza filologica, di un cammino umano di redenzione, ma anche verso il declino.

Con l’omonimo brano, i Baustelle aprono il sipario tra campanellini e cantilene, creando la giusta suspence che li condurrà a Nessuno, prima traccia cantata della raccolta, una storia basata sulla solitudine, ma anche sull’amore, quello forte e puro che non guarda in faccia alle regole della società. Le più naturali pulsioni umane ormai sono relegate «fra croci e cassaintegrati», ma non c’è nulla che possa valere quanto una vita spesa ad amare la persona che ci vedrà invecchiare. In un “saliscendi” acustico, archi e gorgheggi lasciano il posto a La morte (non esiste più), primo singolo uscito il 28 dicembre scorso, probabilmente la parentesi più positiva dell’intero album, uno sguardo proiettato al futuro, anche se non mancano i riferimenti alle letture dell’addolorato Leopardi, non di certo un campione d’ottimismo. Passando per un handelliana Nessuno Muore, si arriva a Diorama, il luogo dove il tempo si ferma, rallenta il proprio galoppo ostinato verso l’abisso, rappresentando così un punto di pacificazione tra esseri umani e mondo esterno. Sopraggiungono questa volta sul finale organi, violini e tromboni che per quasi metà della canzone prendono il sopravvento assoluto, per poi unirsi a Primo Principio Di Estinzione, un altro breve intermezzo dal risvolto perturbante che si colloca in contrapposizione ad un ritmata Monumentale, ballata di una straordinaria leggerezza, pur non affrontando un tema facile. Cantato dalla sempre bella e intensa Rachele Bastreghi, il Cimitero Monumentale di Milano, ispirazione primaria del brano, diventa quasi un posto piacevole. Meno immediato è Il Finale in cui si succedono parti cantate da Bianconi o semplicemente lette sulla falsariga di una marcetta a periodi nascosti fra i risvolti ritmici della partitura accompagnati dal timbro della Bastreghi: unico esito simmetrico della canzone.

Più lungo tra i frammenti sonori è l’intervallo Fantasma, che spezza a metà l’album, vera e propria cesura che allontana il passato dal futuro, in una dimensione estemporanea di incertezza, dando il benvenuto al fantasma di Cristina. Dopo Martina, la dolce e spietata protagonista femminile del Sussidiario Illustrato Della Giovinezza, Cristina è la seconda eroina esplicitata a cui venga intitolato un testo all’interno dell’opera omnia “baustelliana”; con in mano «un bicchiere di Fernet», Cristina, imprigionata in una gabbia di nostalgia, ma guidata da un’aria vivace, vaga per le strade di Bologna senza mai liberarsi di tutto ciò che è ex, vestiti, ricordi, paure e amori.

Tra i brani più efficaci e commoventi c’è Il futuro, un aside story che rielabora e sintetizza il pensiero dell’intero album attraverso immagini forti ed eloquenti, come un giovane che tende la mano ad un anziano in difficoltà. Passato e futuro sono le due facce diverse della stessa medaglia, antitetici ad un primo sguardo, ma legati dalla stessa appartenenza. La transitorietà accompagna parole e suoni nella sola parabola che sembra provenire direttamente dal cuore, senza artifici della mente o peggio della retorica. Poco convincente è Il Secondo Principio Di Estinzione, ma sulla buona strada è, invece, Maya Colpisce Ancora, una pungente critica sui nostri giorni, che si integra quasi alla perfezione al carillon di L’Orizzonte Degli Eventi, un criptico elenco funebre recitato contemporaneamente da Francesco, Rachele e Claudio. Mentre decisamente più luminosa è La Natura, un inciso controcorrente, una promessa sincera e serena di sospensione del giudizio. L’amore è di nuovo concepita come forza scatenante che manovra le scelte che possono mettere in discussione l’uomo e la propria credibilità di fronte a se stesso e agli altri.

Se alcuni risultati sono decisamente buoni e ben definiti altri sono fragili e poco funzionali alla concretizzazione di Fantasma. Ad esempio è inspiegabile il motivo per cui all’improvviso Bianconi decida di mettersi a cantare in romanesco, non per una strofa, ma per un’intera canzone. Come Conta l’inverni non ha una collocazione propria L’Estinzione Della Razza Umana risente dei lavori precedenti, ma non appartiene a quel flusso di pensieri e sinfonie che qui dovrebbero essere omogenei. Si rifanno sul finale con Fantasma (Titoli Di Coda) e con Radioattività, dove la Bastreghi solista torna ad impadronirsi della scena, quietando la strumentazione da chiesa e dimostrando di essere degna delle luci della ribalta.

Non ci troviamo ancora di fronte al disco della maturità come si potrebbe pensare, piuttosto è chiaro che, pur essendoci molte idee innovative  rispetto ai lavori precedenti, si tratti in realtà di un’opera di passaggio. Affinchè si fosse potuto parlare di apice ci sarebbe dovuta essere maggiore organicità, cosa che invece è spesso labile. Sicuramente pretenziosi e di conseguenza consapevoli dei rischi cui sarebbero potuti andare incontro, i Baustelle sono capaci ancora di stupire, nel bene o nel male, ma il dubbio che in questo caso, più che in altri ci può assalire è: “Avranno peccato di ΰβρις?”

Tracklist:

  1. Fantasma (Titoli di testa)
  2. Nessuno
  3. La Morte (Non esiste più)
  4. Nessuno muore
  5. Diorama
  6. Primo principio di estinzione
  7. Monumentale
  8. Il Finale
  9. Cristina
  10. Fantasma (Intervallo)
  11. Il Futuro
  12. Secondo principio di estinzione
  13. Maya colpisce ancora
  14. L’orizzonte degli eventi
  15. La Natura
  16. Contà l’inverni
  17. L’Estinzione della razza umana
  18. Radioattività
  19. Fantasma (Titoli di coda)
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