Cloud Nothings – Attack On Memory

Voto: 7/10

Nei tempi oscuri della retromania, è sempre più complicato guardare avanti senza la tentazione di attingere a ciò che ci arriva dalle epoche precedenti, e se l’interminabile revival della musica anni ’80 in quella attuale non è ancora cessato, ecco che fanno capolino, come previsto, gli echi dei ’90.

Il nuovo album dei Cloud Nothings si nutre di quell’humus, riportando alla mente i fasti dell’epoca grunge e saturandola in un post-hardcore sporco e urlato. Dylan Baldi ha 20 anni, viene da Cleveland e dal lo-fi, poi l’hype e l’incontro con Steve Albini gli hanno fatto maturare un cambio di rotta che probabilmente meglio si intona con la sua giovane età e la sua voglia di ribellione. In questa seconda prova in studio, ben prodotta, più ricercata ma estremamente derivativa, si condensa un bignami dell’alternative statunitense degli anni Novanta e così i riferimenti si sprecano: Pavement, Slint, Dinosaur Jr…e l’esperimento talvolta riesce, talvolta no.

Se le iniziali No future, no past e Wasted Days, con la sua interminabile coda noise, tirano un forte calcio nel culo a chi ascolta, così secche e impetuose, l’aria scanzonata da punk-rock trasmessa dalle successive Fall In e Stay Useless, che strizza l’occhio agli Strokes, fa capire che non si vive di sola rabbia, ma che la melodia ha il suo fascino anche quando sembra di essere incazzati col mondo intero. Il maestro Albini sguazza nei citazionismi della sua epoca d’oro e gonfia i suoni nel modo giusto, restituendoci tutto il sudore di allora. Sono così vicini quei tempi che sembra quasi di guardarci allo specchio ascoltando brani come No Sentiment, di sorridere compiaciuti perchè si riconosce qualcosa di familiare e quindi, in un certo senso rassicurante. Un po’ come sotterrare la testa sotto le coperte per non svegliarsi ancora, concedendosi qualche altro minuto di tepore.

Attack On Memory, mai titolo fu più azzeccato, è un disco acerbo, giovane, che si lascia ascoltare senza troppe pretese e che dopo tutto non t’importa se è tutto più o meno già stato scritto e sentito. Ha il sapore della conferma, ma non riesce a convincere fino in fondo, proviamo a dargli fiducia, il ragazzo si farà (anche se ha le spalle strette). Noi intanto ce lo godiamo così com’è e ne aspettiamo la conferma.

Tracklist:

  1. No Future No Past
  2. Wasted Days
  3. Fall In
  4. Stay Useless
  5. Separation
  6. No Sentiment
  7. Our Plan
  8. Cut You
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