Cos’accade dopo | Gang of Four a Spazio211, Torino

Gang of Four

Foto via Gianluca Gozzi

Intorno alle 23 la nebbia riveste Spazio211, ormai gremito, dove la differenza generazionale del pubblico riflette anche quella della formazione che si andrà ad esibire di lì a poco. Si passa dai punk della prima ora ai giovanissimi, così come da Andy Gill, storico chitarrista della band, sessant’anni quest’anno, ai tre giovani che da alcuni anni riempiono il vuoto lasciato da King, Allen e Burnham.
Ora a completare la formazione dei Gang of Four ci sono rispettivamente John Sterry alla voce, il bassista Thomas McNeice e Jonny Finnigan alla batteria. La banda dei quattro così composta fa il suo ingresso sul palco presentandosi con Where the nightingale sings, tratto dall’ultimo lavoro realizzato dai presenti risalente allo scorso anno, What happens next, di cui suonano anche Stranded e Isle of Dogs.
Sterry, fasciato in un cappotto di pelle, si dimena tra i tre microfoni alternando agilmente posizione insieme a McNeice e Gill che, anche se non con altrettanta scioltezza e considerato qualche tentennamento, il palco sembra reggerlo bene.

Dopo il primo pezzo si prosegue inevitabilmente approdando su Enternteinment!  con Not Great Men, dal quale vengono estratti sei dei brani inseriti in scaletta  non per niente l’album più esplorato nella coinvolgente riproposizione dal vivo.
Un pezzo di storia è passato da Torino.

Fotografie di Alessia Naccarato

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