Dente – Io tra di noi

Voto: 7/10

Pare che le responsabilità dettate dal successo di critica e di pubblico pesino anche sulle spalle dei più irresponsabili. Ne sa qualcosa Dente, che, a due anni di distanza da “L’amore non è bello”, deve misurarsi con il suo attesissimo ritorno, pieno di aspettative. Rilassatevi, “Io tra di noi” non deluderà i fan del talentuoso cantautore nostrano, anche se, probabilmente, non va troppo al di là di quello a cui il Peveri ci aveva abituati. Gli ingredienti fondamentali ci sono tutti: l’amore, l’ironia, i neoromanticismi al limite dello sdolcinato, le filastrocche, i giochi di parole, la poetica delle piccole cose. Manca qualcosa di nuovo, di spiazzante. Eppure qualcosina di più maturo si intravede. “Due volte niente” è l’intimo brano d’introduzione al disco che privilegia il lato decadente e malinconico. Ma Dente si sa, è un animale bifronte e dopo aver tirato fuori tanta delicatezza, si abbandona ai suoi divertissement. Non puoi non sorridere nell’ascoltare un verso come “più che il destino / è stata l’ADSL che vi ha unito“, che apre la simpatica “Piccolo destino ridicolo” tra giochi di tastiere e chitarre ritmate. Il singolo “Saldati” è ormai nelle teste di tutti, sprizza il suo romanticismo sanremese, compiacendosi del suo arrangiamento elegante ed arioso. Si inizia così a notare come siano proprio gli arrangiamenti, in questo nuovo lavoro, a ricoprire un posto importante, grazie alla vicinanza della sua band e all’onnipresente Enrico Gabrielli. La sorpresa arriva proprio al quarto brano, quella “Casa tua” che non ti aspetti, sorniana e poetica descrizione del corpo femminile, pervasa da quella malinconia che sembra aver fatto scuola nella scena cantautorale indipendente. Il pensiero a Luigi Tenco è evidente se si ascolta un brano intitolato “Io sì”.  Ma bisogna aspettare il terzetto finale per sentirsi appagati. “La settimana enigmatica” fa notare a tutti gli appassionati della saga che Irene è ancora presente e si nasconde dietro a giochi di parole tipo “I-re-ne vogliono di più semplici“. La scanzonata e solare “Pensiero associativo” spiana la strada alla chicca finale: un bellissimo omaggio al Lucio Battisti di “Anima latina” racchiuso in quel pezzo meraviglioso che è “Rette parallele”, un intreccio nervoso di chitarre che va a sfumare in una densa coda strumentale con tanto di percussioni e cori. Quello che mi ha sempre affascinato di Dente è la sua straordinaria capacità di prendere la canzone classica italiana, depurarla di ogni vecchiume, e restituirla, ugualmente classica, ma allo stesso tempo moderna e, in questo, “Io tra di noi” riesce benissimo. Forse non sarà il suo album più bello, ma non delude le attese. La prossima volta, magari, sarebbe il caso di osare di più.

Tracklist:

  1. Due volte niente
  2. Piccolo destino ridicolo
  3. Saldati
  4. Casa tua
  5. Cuore di pietra
  6. Giudizio universatile
  7. Da Varese a quel paese
  8. Io sì
  9. Puntino sulla i
  10. La settimana enigmatica
  11. Pensiero associativo
  12. Rette parallele

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