La notte e quel che ti combina| Farm Festival

Report e foto a cura di Federica Danzi

F. – “Preso tutto? Macchina Fotografica?
M. – “ Presa!”
F. –“Carica Batteria?”
M. – “Preso!” F. – “Ok! Si parte!

Sulle note dei Niagara a fare da cornice a paesaggi immensi della Valle d’Itria, ricchi di ulivi e montagne di trulli, inizia il nostro viaggio che ci porterà ad Alberobello dove, per il quinto anno, si celebra il Farm Festival presso la Masseria Papaperta. Un festival che ibrida arti visive e la migliore musica indipendente che si affaccia sulla scena italiana e internazionale.

 

Giunti sul posto ci accoglie con un grande sorriso l’organizzatore Marco ed i componenti dello staff. Che dire? “IMPECCABILI”! La loro grande dote è l’umiltà e soprattutto la professionalità. Marco ci accompagna in questo viaggio itinerante nella Masseria Papapetra, alla scoperta dei trulli dove è stato possibile ammirare una esposizione fotografica a cura di artisti del territorio e le opere pittoriche di Pierpaolo Miccolis e delle spettacolari performance di danza aerea e contemporanea della compagnia Eleina D. Insomma, dopo esserci ubriacati di cultura, creatività e di Primitivo di Manduria, possiamo aprire le danze! CHE IL FESTIVAL ABBIA INIZIO!

Il primo gruppo a fare gli onori di casa è la giovanissima band barese THINK ABOUT IT, un gruppo dal sound innovativo, una miscela dalle sonorità r’n’b dove il rap si affaccia garbatamente come fosse un disco di acid jazz. Il secondo gruppo sono quei cattivoni dei MARY IN JUNE, una band da un’energia sovra-umana e dalle chitarre roventi, il loro genere non è lontano dal post-rock di stampo italiano, ma con qualche influenza punk e moderatissimi reflussi indie. I suoni sono pieni, rotondi, aderiscono ai tasti con cura. Nessun dettaglio è tralasciato e tutto è calibrato con gusto ed arte. Il terzo artista molto atteso, vestito di nero, sale sul palco con grande strafottenza e mette a tacere tutti. È il rapper più eclettico d’italia: DARGEN D’AMICO, le sue liriche sono prive di parolacce, sono più le rime in cui ironizza su se stesso che quelle in cui si autocelebra; non è ricoperto di tatuaggi e non fa “dissing”. E’ riuscito a coinvolgere tutti e addirittura molti dei suoi fans un po’ come Maometto e la sua montagna sono scesi dal Veneto pur di sentirlo rappare e di vederlo immerso nello scenario pugliese. A concludere la serata una band tutta al maschile con l’unica eccezione della bassista (ma quanto è figa la bassista?): loro sono gli YUCK, una band formata dalle ceneri dei Cajun Dance Party, con l’aggiunta di una bassista/cantante giapponese e un batterista americano, però, si ha una decisa propensione verso suoni prettamente americani a tal punto che se uno non li conoscesse non penserebbe affatto che siano inglesi.

Il secondo giorno non si prospetta per nulla bene: mille ansie e preoccupazioni fanno capolino tra i ragazzi dello staff. Purtroppo il potere decisionale sarà dettato dal DIO del tempo “INDRA”! Si, proprio così: pioggia battente e nubi corvine gravano sulla sorte del Farm. Il dilemma è “ SI FARA’ O NON SI FARA’ IL FARM? ”..Attimi di silenzio……..e fortuna vuole che il ”IL FESTIVAL SI FARA’!” ma con delle variazioni. Per motivi logistici ad esibirsi sul palco ci saranno solo due Band: COSMO e PUBLIC SERVICE BROADCASTING, i JOE VICTOR si esibiranno il terzo giorno. Per fortuna, a confortare gli animi dopo il temporale, sale sul palco il piemontese Marco Jacopo Bianchi in arte COSMO, un ragazzo dalle mille sfaccettature. Gli elementi che lo caratterizzano: suoni estremi, che vanno a rafforzare i suoi testi, l’immaginazione a ruota libera, le droghe, la voglia di superare ogni limite e quella certa autoreferenzialità che scelte di questo tipo si porta dietro. A concludere la seconda serata, atterrano sul palco come marziani il duo londinese PUBLIC SEVICE BROADCASTING, ed è infatti lo spazio il tema del secondo lavoro della loro discografia che crea un concept sulla conquista dello spazio, concentrandosi sul periodo a cavallo fra il 1957 e il 1972, nel bel mezzo della contesa fra Usa e Urss. L’esperimento di unire un linguaggio documentaristico rafforzato dal visual con un sound in grado di spaziare dalla moderna musica elettronica al post-rock e all’alternative pop, può dirsi riuscito per la seconda volta.

Il terzo giorno è arrivato, ma purtroppo non sembra il 12 Agosto. Raffiche di vento continuano imperterrite ad approdare sul Festival, ma di certo non demoralizzano nessuno; infreddoliti ma carichissimi i NEERA vincitori del contest Farm, ci riscaldano con i loro suoni avvolgenti e travolgenti, regalando un’atmosfera magica e stellare che permetterà alla seconda artista di illuminare il palco come una “cometa”. Ed è proprio così che LIM appare sul palco, custodendo i desideri di tutti noi con il suo brano “COMET”, lasciandoci a bocca aperta e pieni di speranza che ogni suo brano non finisca mai. Dopo il momento onirico, a scuoterci e a svegliarci dal meraviglioso sogno, la musica dei JOE VICTOR, un caso unico, retrò in tutti i sensi, musicisti che sanno suonare benissimo i loro strumenti. La parola d’ordine è divertimento e coinvolgimento a suon di chitarre, convincendo dal vivo prima che su disco. E infine i tanto attesi NIAGARA, il duo torinese (che ho avuto il piacere di conoscere a Matera durante l’evento Archival), il gruppo più innovativo che abbiamo attualmente sulla scena italiana, un bene culturale da esportazione: hanno ritmiche fuori di testa, suoni acidi, voci robotiche che si intersecano a percussioni claudicanti, synth analogici, voci curate ai massimi livelli e sono entrati addirittura nelle grazie degli ANIMAL COLLECTIVE (non so se mi spiego!!?). I Niagara sono l’immersione verso l’ignoto, ma con grandi soddisfazioni uditive e a compensare e a risolvere ogni dubbio ecco sul palco il producer di Nottingham, Matt Cutler in arte LONE, che con la jungle e la happy hardcore conclude nel migliore dei modi questa splendida edizione del festival.

Tre giorni memorabili, ricchi di musica, arte, cibo e tanta bella gente.
Si dice che la Puglia sia la regione più bella d’Italia e dopo il Farm Festival, cosa aspettate?! Correte subito a fare i biglietti per il prossimo evento, è da non perdere!

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