Galway – Mria

Voto: 7/10

Neve, tanta neve. Una vera e propria distesa, spezzata in primo piano solo da un mucchio di alberi scheletrici e da qualche timido raggio di sole. Immagine di copertina gelida, forse, e non potrebbe essere altrimenti per questi quattro ragazzi provenienti dalla fredda “Madre Russia”, eppure abbastanza affascinante da colpire lo sguardo e invogliare ad un incuriosito ascolto.

Giovanissima band moscovita, i Galway esordiscono con “Mria”, lavoro che mescola coinvolgenti sonorità dream pop ad una chiara attitudine alla chillwave più fresca e “di tendenza”, con lo sguardo agli anni ’80 e gli strumenti ben piantati nei nostri tempi.

L’aria che si respira è quella di un party dall’atmosfera vagamente retrò, un tuffo in un passato da guardare con un pizzico di rimpianto e l’occhio lucido, sin dalle prime energiche battute di “Don”, movimentata traccia d’apertura, che si dipana tra chitarre affilate e incursioni di tastiera sempre più pressanti.

Il primo passo è compiuto e, una volta entrati nel mondo Galway, la simbiosi tra musica e ascoltatore diventa completa: le trame ipnotiche di pezzi come Mria e Each of us love space tears creano forme caleidoscopiche che si ripetono nel vuoto all’infinito mentre echi smithsiani fanno capolino in “Air #3” e “4”, nelle sfuriate melodiche dettate dalla velocità delle chitarre.

Quasi da classificare come pezzi “ballabili”, While we laughed e Justine sfoderano potenzialità trascinatorie non trascurabili e, se l’indie-rock di Selfish underground e Sunrise 1991 si lascia apprezzare per la capacità di mantenere viva quella che è l’atmosfera portante dell’album, discorso a parte meritano le tre tracce di chiusura: How?, Untitled 1 e Untitled 2, un vero e proprio secondo mini-album in cui i Galway si concentrano su sonorità più sperimentali, piccoli divertissement strumentali e momenti vicini all’ambient.

Così, in una dimensione costantemente rarefatta e impalpabile, acuita da una sezione vocale che non si pone mai al di sopra degli strumenti ed alimenta quella piacevole sensazione di essere completamente avvolti dai suoni, i Galway sembrano trovare la giusta formula chimica per mescolare nostalgia e leggerezza provocando reazioni tutt’altro che da evitare.

Senza ombra di dubbio, uno sbalzo di temperatura che vale la pena di affrontare, magari portando via un “souvenir” dalla pagina Bandcamp del gruppo.

Tracklist:

  1. Don
  2. Mria
  3. Air #3
  4. 4
  5. While we laughed
  6. Selfish underground
  7. Justine
  8. Sunrise 1991
  9. Each of us loves space tears
  10. How?
  11. Untitled 1
  12. Untitled 2
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