I sette regali natalizi dell’intellettuale bohémien

Si sta avvicinando il Natale e l’intellettuale bohémien, dopo avervi fracassato le orecchie con le sue citazioni forbite (se ve le siete perse le trovate qui), sta passando ore e ore su internet a cercare i regali originali da fare ai propri amici. Sotto l’albero, perché le tradizioni vanno mantenute, è pronto a lasciare milioni di oggetti tanto inutili quanto sorprendenti. Le reazioni che scateneranno, a differenza del loro intento iniziale, sono le stesse di quando ricevete il maglione della nonna o un libro di Fabio Volo da un cugino lontano, che sa che leggete ma ha trovato gli Harry Potter finiti in libreria. Una lista per prepararvi a quello che vi aspetta perché, che lo vogliate o meno, un amico così ce l’avete tutti, magari siete proprio voi. Inutile dire che saranno riempiti di dediche con citazioni forbite e senza apparente motivo.

#1, L’adozione a distanza.

Da quando Brad Pitt e Angelina Jolie hanno fatto spesa di bimbi nelle zone più povere del mondo, perché rubare i bambini ai centri commerciali è ancora un reato negli Stati Uniti, le adozioni a distanza hanno subito un calo vertiginoso. La crisi ha limitato anche questa importante forma di solidarietà, ma non solo gli uomini soffrono, per questo vi ha adottato una capra siberiana o un emù dell’Africa nera che, nel futuro, dovrete mantenere con i vostri soldi.

#2, La vhs registrata di un regista qualunque.

Gregg Araki, Jim Jarmush e, perché no, anche Paul T. Anderson, che nulla ha a che fare con Wes. Da quando il vinile è stato sdoganato è diventato irregalabile, le vhs invece ancora si salvano e riescono a mantenere quel grado vintage e originale che non ti aspetti, soprattutto se hai solo il lettore dvd.

#3, L’opera di un artista sconosciuto.

Se avete fatto l’errore di mettere mi piace al suo post su Facebook del “Questo è un progetto per salvare l’arte bla bla bla” e vi ha assegnato come artista Otgonbayar Ershuu, poi non vi lamentate se sotto l’albero vi ritrovate una tela pseudo pollockiana, post manzoniana e tipicamente warholiana fatta probabilmente da lui stesso. Regalare un pezzo di arte propria è una bella idea, se però si cerca di dare qualcosa veramente di sé e non con lo stile di un altro. Necessario che l’appendiate al muro, anche della cantina, per non offenderlo.

#4, Il kit per risvegliare l’interiorità.

L’intellettuale bohémien ha scartato il trivio e il quadrivio preferendo una forma di ascesi, è un viaggiatore dell’io nelle sue strade travagliate. Normale che voglia illustrarvi com’è la vera vita interiore, nella versione scoperta da lui stesso. Mini giardini zen, libri di Osho, sciarpe etniche e porta incenso sono la base da cui partire per rivalutare la cultura New Age e coltivare la propria anima alla ricerca della pace nel caos delle città. Peccato che avreste preferito soltanto della buona droga.

#5, L’abbonamento del tram di una città straniera a caso.


Non importa che sia Londra, Berlino o Bratislava, non ci andrete comunque nel periodo che ha deciso di regalarvi. Usare il taxi o camminare in una nuova città è ancora troppo da turisti Routard. L’intellettuale bohémien ha preso dalla Beat Generation l’essere sotterraneo, il problema è che questo gli ha lasciato in eredità solo le corse in metropolitana.

#6, La cena ultra chic.

A corto di idee, ma pieno di soldi, l’intellettuale bohémien, fan del finger food, vi porta a cena fuori per farvi sentire il vero sapore della metropoli, chic e al tempo stesso romantico. L’elogio dei sapori dei bassifondi in pieno centro storico, senza bisogno di andare in una cucina stelltata Michelin, perché Gordon Ramsey lo accoglierebbe con troppo calore e vi metterebbe in imbarazzo. Il Kebab, il Wok and Eat o il classico Mc Donald’s sono un’opzione nel caso andasse male l’idea di cucinare per voi (e andrà male).

#7, L’accessorio tecnologico retrò.

Dimenticatevi profumi e borsette, l’intellettuale bohémien vi stupirà con un accessorio che nemmeno lui saprebbe dirvi che cos’è. Troppo innovativo per sapere come portarlo, troppo ingrombrante per usarlo, troppo per tutto, anche per essere regalato. In compenso avrete un pezzo da vendere su Ebay a qualche altro intellettuale alla ricerca di un regalo impossibile. In questo caso un semplice “Buon Natale” basterà a farcire il bigliettino.

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