Miti e tabù da sfatare sulla vagina

«Fa paura pronunciare questa parola. “Vagina”. All’inizio hai l’impressione di sfondare un muro invisibile. “Vagina”. Ti senti in colpa, a disagio, come se qualcuno stesse per colpirti. Poi, dopo che l’hai detta per la centesima o la millesima volta, ti viene in mente che è la tua parola, il tuo corpo, la tua parte più essenziale. All’improvviso ti rendi conto che la vergogna e l’imbarazzo che provavi pronunciandola miravano a mettere a tacere il tuo desiderio, a erodere la tua ambizione.» Eve Ensler, I monologhi della vagina.

Il libro della vagina, edito da Sonzogno e scritto da due studentesse di medicina dell’università di Oslo, Nina Brochmann ed Ellen Støkken Dahl, ci spiega in maniera molto divertente tutto quello che bisognerebbe sapere su questa zona genitale, sfatando miti e tabù. Una sorta di istruzione per l’uso: dalla parte anatomica della vagina alle mestruazioni, passando in rassegna i vari metodi di contraccezione con l’intento di farci capire quale soluzione si adatti meglio al nostro corpo.

Bisogna quindi capire che la vagina è solo una parte degli organi genitali interni e cioè il tubo muscolare che si usa quando si ha un rapporto penetrativo. Questo tubo porta all’utero. Non deve essere infatti confusa con la vulva, la zona visibile ai nostri occhi. La parete interna della vagina è rivestita da una mucosa umida che aumenta quando ci si eccita. Impossibile quindi non nominare il famoso punto G che prende il nome dal ginecologo tedesco Ernst Gräfenberg, suo scopritore. Ancora oggi però la questione non è molto chiara perché ci sono ipotesi che sostengono che il punto G sia solo la parte interna e più profonda della clitoride mentre altri sostengono che abbia a che fare con le ghiandole di Skene (il corrispondente femminile della prostata) che provocano l’eiaculazione femminile. In pratica, lo squirting.

Interessante è la parte esplicativa della clitoride. La maggior parte di noi potrebbe pensare che questo organo sia situato in cima alla congiunzione delle piccole labbra. È così solo in parte perché noi ne vediamo solo la punta. È per questo motivo che quel bottoncino del piacere prende il nome di glande – nelle donne è molto più sensibile rispetto a quello degli uomini perché le terminazioni nervose sono raggruppate in un’area più piccola. E proprio come gli uomini, anche le donne hanno delle erezioni notturne: uno studio afferma che le donne possono raggiungere otto erezioni per notte. C’è tutto un mondo interno da scoprire poiché la clitoride ha la forma di una Y rovesciata.

Davanti a L’origine du monde di Courbet

Quando si parla di clitoride è impossibile non pensare a Freud e al femminismo radicale. Tra le varie figure che vi presero parte a noi interessa quella di Anne Koedt che pubblicò nel 1970 The Myth of the Vaginal Orgasm (Il mito dell’orgasmo vaginale). Questo testo creò parecchio scandalo all’epoca proprio perché attaccava il fondamento della teoria freudiana secondo la quale le donne potevano raggiungere l’orgasmo solo e esclusivamente attraverso la penetrazione. Freud considerava malate tutte quelle donne che provavano piacere a stimolare la clitoride senza raggiungere l’orgasmo vaginale con il marito. Chiaramente si sbagliava. Negli anni Sessanta, nell’ospedale universitario di Washington, il ginecologo William Masters e la sua collega Virginia E. Johnson iniziarono a fare degli esperimenti chiedendo alle coppie di fare l’amore in laboratorio. Il risultato fu che la clitoride era essenziale nell’orgasmo femminile.

Molte volte ci si sbaglia anche sul tema della contraccezione pensando che il coito interrotto sia un metodo naturale e sicuro. Ovviamente non è così dato che il rischio di ritirarsi quando ormai è troppo tardi è elevato. Secondo una stima dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) 27 donne su 100 rimangono incinte. Nel libro viene stilata una guida alla contraccezione per ciascun tipo di necessità ma si ricorda anche che la cosa più importante è proprio quella di rivolgersi al proprio medico. Come per molte altre cose bisogna provare e riprovare fino a quando non si scopre il metodo più adatto.

In particolare, tre sono i temi affrontati dal libro: le malattie sessualmente trasmissibili (Mst), l’aborto e le mutilazioni vaginali. Le prime si contraggono tramite coito o con altro contatto sessuale con qualcuno che è già stato contagiato. Alcune infezioni invece si contraggono solo tramite fluidi corporei, come il sangue o lo sperma; altre ancora a contatto con la pelle o le mucose. Quando si parla di malattie sessualmente trasmissibili si pensa subito all’Aids il cui responsabile è il virus Hiv che provoca il collasso delle difese immunitarie. Quando si contrae questo virus è impossibile liberarsene ma oggi esistono farmaci che possono aiutare le persone infette a vivere una vita tranquilla. Clamidia, microplasma e gonorrea sono invece malattie batteriche che si possono curare tramite antibiotici. Un’infezione ancora più diffusa è l’Hpv (virus del papilloma umano). Di questo virus esistono diverse varianti, perlopiù benigne, ma in casi più pericolosi può causare il cancro al collo dell’utero. Il Pap test è una soluzione di prevenzione. Esistono anche dei vaccini contro l’Hpv: il Gardasil e il Cervarix che proteggono dall’Hpv 16 e 18, le forme più gravi. Il Piano Nazionale di Prevenzione vaccinale 2017-19 ha inserito la vaccinazione anti-HPV nel calendario vaccinale per tutti gli adolescenti (di sesso femminile e maschile) al raggiungimento del dodicesimo anno di età. Di recente è stato approvato anche un altro vaccino che protegge da altri nove tipi di virus ed è in grado di prevenire il 90% dei tumori cervicali.

Altro tema importante è quello dell’aborto, sempre più discusso. La difficoltà di accesso non serve sicuramente a ridurne l’incidenza ed è proprio quello che accade nei paesi dove la legislazione è più severa. Ogni anno ben venti milioni di donne sono costrette ad abortire in condizioni igieniche pressoché nulle e di queste, cinquantamila muoiono. Per evitare tutto ciò bisognerebbe fare in modo che la contraccezione sia a portata di tutti fornendo anche una buona educazione sessuale alla base. Ci sono casi nei quali dove nemmeno queste soluzioni possono essere possibili se si parla di aggressioni sessuali. Esistono comunque due metodi per abortire: quello farmacologico e quello chirurgico.

Infine le mutilazioni vaginali. È sempre difficile parlare di questo argomento perché disumano e inaccettabile. Esistono infatti realtà dove queste pratiche continuano ad avvenire, soprattutto in alcune zone dell’Africa, del Medio Oriente e in certi paesi dell’Asia. A metà dell’Ottocento si praticava anche in Inghilterra e negli Stati Uniti poiché si pensava che la masturbazione potesse portare all’isteria o essere responsabile di un abbassamento del quoziente intellettivo. Non si può controllare la sessualità delle donne perché tutti, a prescindere dal sesso, devono avere il diritto di rapportarsi con il proprio corpo in assoluta libertà.

Consiglio davvero la lettura di questo libro a chiunque: oltre ad aprire un mondo sulla vagina, è anche una ricca fonte di informazioni. Si abbattono tabù come l’imene che non deve necessariamente essere associato al concetto della perdita della verginità, e si puntualizza il tema delle mestruazioni. Quante volte ci è stato chiesto, a fronte di risposte che potrebbero sembrare irritanti, se abbiamo il ciclo? Vi lascio quindi con questa citazione.

«Errori così vanno corretti in nome dell’educazione del popolo. Volete adoperare bieche tecniche di dominio? D’accordo, ma almeno fatelo bene. L’avrete magari notato: non è durante il giorno del flusso mestruale che si fa sentire più forte l’influenza del ciclo sul piano psichico. I problemi cominciano prima dell’inizio del sanguinamento. Stiamo parlando ovviamente della ben nota sindrome premestruale (Spm).»

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