Il Sindaco – S/t

Il Sindaco

S/t

Picicca Dischi / Quasi Mono Records

 

Voto: 8/10


Oggi 11 marzo esce per Picicca e Quasi Mono Records il primo progetto solista di Fabio Dondelli, cantante della band bresciana Annie Hall, come l’omonimo e forse più celebre film di Woody Allen. Fabio cambia identità, diventando Il Sindaco di un’utopica, ma meravigliosa cittadina in cui far crescere sua figlia Nina di pochi mesi appena, che come tanti altri bambini è il futuro della nostra nazione. A questi piccoli, grandi cuori andrebbe messa in mano la speranza e non una guerra fatta di parole taglienti, senza ideologie. Questo lavoro, canzone dopo canzone, si sfoglia come un diario ritrovato in soffitta, come un album di famiglia pieno di ricordi: è una sorpresa e insieme la conferma che alla base di ogni premessa di felicità ci debbano essere dietro gli affetti più cari.

Le dieci tracce contenute in questo debut album si sciolgono in bocca come un bignè alla crema, dolcezza e gusto riempiono il palato e per l’intera durata del disco sembra quasi di essere tornati in un’Italia sincera e autentica che ruota intorno ai pranzi della domenica e alle tradizioni popolari. Tra le mani un 33 giri nella prima giornata di sole di marzo, un sigaro tra le labbra e la finestra appena socchiusa da cui la luce filtra discreta, mentre la primavera irrompe a passo di danza, senza dare nell’occhio. Il Sindaco è la colonna sonora di questa giornata che preannuncia la bella stagione, diventandone parte integrante, fondamentale.

La prima traccia che si incontra è La vita in centro, la storia di un amore nato in una delle vie principali della città e finito in un naufragio alcolico, una trama comune, ma raccontata con un briciolo di autoironia e il desiderio di ricominciare, senza darsi per vinti: il vero amore può d’altronde nascondersi sempre dietro l’angolo non sempre nelle forme più frequenti. Uno spaccato familiare di una straordinaria vividezza è, invece, La vigilia di Santa Lucia, un giorno speciale per molti bambini del Nord che aspettano in trepidante attesa l’arrivo di dolciumi e regali da parte della santa venerata alla stregua di Babbo Natale e Gesù Bambino. Una ballata ritmata, una scarica di adrenalina e un tuffo nel passato: tornare all’età dell’infanzia non è mai stato così facile.

Il Sindaco vive in piazza, sorseggia un amaro e aspira boccate di fumo guardando passare la gente, e ogni tanto capita che le Cose di Casa cambino proprio sotto i suoi occhi in un momento di distrazione. L’Italia che si rinnova si trova nelle persone che mutano, ma anche in quelle che se ne vanno. Nostalgici, attaccati alle consuetudini, in fondo basta poco per scombinare i piani agli italiani, tutti figli della musica leggera e di mammà, che poi in fin dei conti siamo tutti quanti cocciuti di natura e non diamo retta a nessuno, un po’ come Il giovane Garrincha, un “dribblatore seriale della vita”. Garrincha è un eroe d’altri tempi, ma attualissimo per certi versi, così come Aldo che per campare va avanti con mille euro al mese, ma il suo sogno è lontano dalla fabbrica e dalle notti passati insonni, risiede nella “musica, anarchia e bollicine”.

Un filo sottile lega Roma e Adieu, la prima è una canzone che assomiglia piuttosto ad un arrivederci, il bisogno di spiccare il volo per poi ritornare, mentre la seconda rappresenta forse il punto più alto e per certi versi straziante, in cui il suono del piano s’infrange sul cuore come il mare in tempesta sugli scogli. Il gran finale lo si ha, però, con Italian Tour in cui Il Sindaco è anche un po’ il Cicerone della situazione, ma non ci sono musei da visitare o monumenti da vedere ad ogni costo, ci sono dei contrabbandieri da smascherare e una verità da rendere pubblica. In un crescendo acustico a parlare sono gli spettri del Natale passato, presente e futuro del nostro amato e bistrattato Belpaese, una forte denuncia contro chi, impegnato in politica, non è in grado di avvicinarsi ai problemi primari della comunità, ma sa solo arricchirsi.

I brani, a parte quest’ultima performance, si susseguono senza indignare o sconvolgere, ma ritornello dopo ritornello è impossibile non memorizzare strofe qua e là o fischiettare motivetti allegri dal retrogusto amaro. Chiusosi il decennio in cui tutti volevano diventare calciatori, veline o dj, sembra che oggi, invece, sia di tendenza aspirare al cantautorato, più per posa che per bravura, ma è sempre piacevole vedere che ci sono eccezioni a salvarsi.

Fabio Dondelli alias Il Sindaco ha trovato la dimensione ideale tra le braccia di una donna e il respiro quieto di un bambino che dorme, senza fretta e senza forzature questo gioiellino è stato scritto interamente in italiano, lingua dimenticata e perduta per anni, ma consona per la realizzazione di questo disco. La Picicca dopo lo straordinario successo di Brunori Sas, suo ideatore insieme a Simona Marrazzo, ha di nuovo colpito nel segno, scoprendo la verve più intima di Dondelli che si fa ora portavoce di un nuovo folk italiano, pronto a scongelare anche gli animi mezzo avvezzi al calore della buona musica.

Tracklist:

  1. La vita in centro
  2. La vigilia di Santa Lucia
  3. Cose di casa
  4. Il giovane Garrincha
  5. L’abitudine
  6. La canzone del sindaco
  7. Aldo
  8. Roma
  9. Adieu
  10. Italian tour
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