Post Punk 2020 | Intervista a Molchat Doma

I Молчат Дома vengono da Minsk, Bielorussia. Un paese che in questo momento è al centro dell’attenzione per note questioni politiche, dal quale raramente sono arrivati successi musicali anche nel nostro paese. Yegor, Pavel e Roman sono riusciti a uscire dai confini del loro paese per conquistare il mondo attraverso le loro sonorità post-punk e synthwave, abbracciando un’estetica post-industriale e sovietica prorompente.

Il loro nome significa “le case tacciono”, cantano il dolore, l’alienazione e suonano duri, spaziali e freddi come la terra da cui provengono. Hanno girato l’Europa in Tour e per una strana casualità uno dei loro brani è diventato virale tra i TikTokers dell’est europa che raccontano la loro quotidianità tra palazzoni brutalisti e  feste underground.

Qualche giorno fa è uscito il loro ultimo singolo Не смешно (“Poco Divertente”) che anticipa il loro prossimo disco Monument di cui ovviamente vi parleremo.

Abbiamo avuto il piacere di farci due chiacchiere.


Ciao ragazzi, come state? Come avete passato l’estate?

Tutto bene grazie! Durante l’estate siamo riusciti a rilassarci, registrare un nuovo disco e anche a costruire una casa per Yegor!

Se doveste descrivere la vostra musica con soltanto 3 parole quali sarebbero?

Triste, Malinconica, Vitale.

Nei vostri lavori sono percepibili moltissime influenze, quali artisti e dischi sono più presenti all’interno della vostra musica?

Vero, per comporre la nostra musica abbiamo preso un po’ da tutti: a volte puoi sentire qualche nota dei Depeche Mode, in altri punti si riconoscono i The Cure… Si possono cogliere anche Albert Camus e Franz Kafka e perché no, anche ritrovarti tu.

Sappiamo tutti che direzione sta prendendo la musica in questo momento storico, perché quindi approcciarsi ad un genere come il Post Punk alla fine degli anni ’10 del 2000?

Al cuor non si comanda… Suoniamo e continueremo a suoniamo il genere che amiamo, quella che è stata con noi nei momenti più duri. Non si tratta della semplicità d’esecuzione o altro, ma del fatto che questo genere sia in grado di creare un’atmosfera particolare. Siamo veramente molto felici quando riusciamo a veicolare tutte le energie verso il pubblico e far percepire loro questa atmosfera.

È evidente che ormai si sia formata una nuova scena post-punk, synth wave e cold wave emergente, c’è qualcuno che apprezzate in particolare?

Ce ne sono tanti, ultimamente ci siamo fissati con Rue Oberkampf, Mareux, Black Marble, e il nuovo album di Linea Aspera.

Il 2019 è stato per voi un po’ l’anno della consacrazione, Этажи (Ethazi) è diventato letteralmente un cult e Судно (Sudno) una hit mondiale praticamente, anche Pitchfork parla di voi… tutto questo come vi fa sentire?

Chiunque al nostro posto sarebbe felicissimo. Beh, lo siamo. È veramente una gioia sapere che la nostra creatività ha generato una così grande risonanza in tutto il mondo, naturalmente non ce lo aspettavamo. Ora in un certo senso, ci siamo anche abituati quasi, ma ancora veramente non ci spieghiamo come Судно sia diventata così virale su TikTok.

Qual è, tra i vostri lavori, quello che preferite suonare?

Mah, non abbiamo preferenze. Suoniamo un po’ di tutto indistintamente, un po’ dei nuovi lavori, un po’ dei vecchi.

Quale tra i numerosi paesi visitati durante il vostro tour vi è rimasto nel cuore?

È davvero molto complicato dover scegliere, ogni giorno in tour era un costante “wow”. Forse più di tutti l’Inghilterra, perché nessuno di noi non c’era mai stato prima. Io personalmente ho apprezzato molto la Serbia, ricca di bei luoghi e si può fumare nei ristoranti! Ecco, ora i fan provenienti dagli altri paesi si offenderanno… Ragazzi, è stato fantastico ovunque in tour.

Dove vi vedete nei prossimi anni, cosa c’è nel vostro futuro?

Superiamo quest’anno da incubo e poi vedremo…

Come vuole la tradizione, l’ultima domanda è sull’Italia… conoscete qualche nome della nostra scena? C’è qualche artista (anche tra i classici) che apprezzate?

Volevamo salutare Ash Code e Geometric Vision!

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