La battuta di Grillo sul “bangla” terrorista non fa ridere. Meglio Berlusconi, Charlie Hebdo e Peter Griffin

Beppe Grillo durante una replica del suo nuovo spettacolo Grillo vs Grillo – 14 maggio a Padova – si lascia andare a questa battuta sul nuovo sindaco di Londra, Sadiq Khan, a quanto pare musulmano praticante e pure pakistano, chiamandolo “bangladesciano“, per poi aggiungere: «Voglio poi vedere quando si fa saltare in aria a Westminster».

Scoppia il polemicone.

Di tutta questa faccenda la cosa che mi fa più specie – più dell’irresistibile dibattito su Grillo “dove finisce il comico e dove inizia il leader politico e viceversa” – è che questa battuta non fa minimamente ridere.

Dentro di me mi sono chiesto il perché, malgrado apprezzi generalmente la comicità politicamente scorretta. Un deficit tecnico? Vale a dire, sbagliata la formulazione della battuta e menate del genere? Io credo che il problema sia Grillo, cioè chi l’ha pronunciata. La battuta non fa ridere per colpa di Grillo.

Sull’onda di questo pensiero mi sono immaginato, come controprova di questa tesi, 5 diverse altre fonti che avrebbero potuto far ridere più di Grillo pronunciando la stessa medesima battuta.

 

PETER GRIFFIN

Parte il flashback: “… come quella volta che Londra ha eletto a sindaco un bangla musulmano” e la caricatura marroncina di Sadiq Khan con un mazzo di rose in mano che si fa saltare in aria indossando la maschera di Guy Fawkes

LOLLOMETRO: 75%, per lo più farebbe ridere i fan della serie animata. Una gag nella media, diciamo.

 

CHARLIE HEBDO

Che pubblica questa copertina di Sadiq Khan con la cintura di tritolo, tanto a noi non ci fa paura nessuno, nemmeno il piombo dei fasciojihadisti.

LOLLOMETRO: 50%, una locandina che divide l’opinione pubblica a metà tra pro e contro e chilometri di editoriali e post sul come, il cosa, il perché ora sia giusto non dare troppa licenza artistica a sti francesi senza Cristo che tanto è già passato un casino di tempo dall’attentato e da Je Suis Charlie e quindi è pure giusto che tornino a starci sul cazzo (magari anche per il semplice fatto che sono francesi).

 

IL MALE

Che pubblica questa copertina di Sadiq Khan con la cintura di tritolo, tanto la satira vera è questa qua, politicamente scorretta, senza nessun filtro o inibizione e chi si offende è un democristiano molliccio.

LOLLOMETRO: 20%, farebbe ridere solo quei pochi che sanno cos’è Il Male e che lo comprerebbero ancora, malgrado Vauro.

 

LUTTAZZI

Che si lascia scappare la battuta in un tweet retwittato da un centinaia di fan e detrattori finché non interviene Craig Silverman che sganasciandosi per l’irresistibile battuta, si chiede da chi mai l’avrà copiata.

LOLLOMETRO: 70%, a Luttazzi sono in molti a perdonargli tutto. Persino lo scambio polemico con Scanzi

 

BERLUSCONI

Che in un comizio elettorale pro Bertolaso, Meloni, Marchini inforca gli occhiali da sole come un meme vivente e si lascia scappare la battuta, della serie, non volete mica che a Roma vi possa guidare un specie di negro come quel kebabbaro di Londra? (giusto per prendersi pure i voti di CasaPound e della Raggi).

LOLLOMETRO: 65%, ridotto a macchietta totale e definitiva un Berlusconi quasi totalmente depotenziato di qualsiasi pericolosità politica ora viene sempre più accettato come mattatore solitario di un proprio carnevale autistico-masturbatorio. Che possiede ancora un certo fascino grottesco. Politicamente parlando l’unico comico che potrebbe fronteggiare il Godzilla arancione Donald Trump. Peraltro l’unico leader politico che potrebbe tranquillamente pronunciare (seriamente) le parole di Grillo.

 

A mio avviso la stessa battuta di Grillo (a cui personalmente non do più di un 5% di LOLLOMETRO) in bocca ad altra gente avrebbe sortito un miglior risultato.

Morale della favola: qualsiasi cosa dica o dirà Grillo non fa e non farà ridere più di chiunque altro.

Perciò, il dato di fatto compiuto è che, ad oggi, il vero comico-capopolo del M5S rimane Dado. Un ulteriore motivo di riflessione per il Movimento.

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