La Festa del Cinema di Roma apre le danze con il western Hostiles

Intensa Opening Night della dodicesima edizione della Festa del Cinema di Roma. Piera Detassis (storica coordinatrice della Festa e dal 2015 Presidente della Fondazione Cinema per Roma), insieme al direttore artistico Antonio Monda, hanno presentato il film di apertura: HOSTILES di Scott Cooper.

Come da tradizione la location è la Sala Sinopoli dell’Auditorium – Parco della Musica: inaugurata nel 2002, rappresenta il cuore del complesso multifunzionale firmato da Renzo Piano. Dal 2006, quello che era già il più importante esempio di architettura contemporanea a Roma, diventa anche la sede della Festa del Cinema.

Per l’edizione 2017 del Roma Film Fest, non poteva esserci inizio migliore: HOSTILES di Scott Cooper è un western puro, dal realismo sottile, crudo e implacabile, capace di riscrivere la struttura classica del genere. Parliamo anche di un film struggente, dove non mancano gli elementi del thriller, ma soprattutto quelle emozioni quasi violente, regalate solo da un superbo film drammatico.

HOSTILES in sostanza è un’opera stupefacente. Fin dalla prima sequenza dichiara la sua appartenenza alla secolare storia del Western: quello che per la letteratura e il cinema americani è il genere popolare per eccellenza, o meglio il più autentico mito di fondazione.

Nel 1973 lo storico Richard Slotkin firma un saggio destinato a restare una pietra miliare: Regeneration Through Violence: the Mythology of the American Frontier, 1600-1860. È probabile che non esista al mondo una migliore introduzione alla cultura americana: il suo immaginario, quello che Hollywood rispecchia, racconta e ridefinisce dal ‘900 a oggi. La mitologia della frontiera e il viaggio dell’eroe westener resta ancora una riserva inesauribile di storie, ambientate in un passato remoto, ma che naturalmente parlano al presente.

L’idea di Regeneration through violence è semplice e diretta: non può esistere alcuna forma di rigenerazione, se non passando attraverso la violenza. Per questo la guerra non è solo ineluttabile: è necessaria a ristabilire giustizia e pace. Se pure la violenza è inaudita, paradossalmente è il mezzo più nobile che un uomo può usare, l’unico che garantisca una vera rinascita.

Non a caso il western è il genere che l’industria cinematografica americana sceglie fin dal primo giorno: dalla letteratura all’arte delle immagini in movimento, personaggi, topos e strutture della letteratura restano quasi immutate. Il western non può che essere anche il protagonista della rinascita: tra la fine degli anni ’40 e gli anni ’60 un manipolo di grandi autori ridefiniranno il genere, e con lui lo stesso Cinema Americano.

Se John Ford, il volto di John Wayne e Howard Haws rappresentano icone classiche, di lì a breve il western è destinato a diventare un “mega genere”, diventando “western realistico”, “western psicologico”, “western revisionista” e una miriade di altri sotto-generi, tutti dalle profonde implicazioni estetiche, morali e perfino politiche. Per citare tutti i pionieri della nuova generazione servirebbe un capitolo a parte: Nicholas Ray, Sam Peckinpah, Samuel Fuller, John Huston e molti altri ancora.

La storia si divide nettamente in due: prima gli indiani cattivi e gli americani eroi, poi gli indiani vittime di una violenza brutale, privati della terra e della dignità, sterminati per decenni;infine confinati nelle famigerate riserve. Per la nostra generazione, quello del “western revisionista” è ormai l’unico e solo punto di vista: quello che ci riporta a Clint Eastwood e Gli Spietati, Kevin Costner e Balla coi lupi.

HOSTILES di Scott Cooper, protagonisti Christian Bale e Rosamund Pike, è ambientato nel 1892, ma resta un western fortemente contemporaneo. Fin dalla prima sequenza, sceglie un punto di vista inedito: la brutalità delle due parti è speculare, orrenda e senza speranza. Il circuito dell’affronto e dalla vendetta è un circuito di morte, di cui tutti sono insieme vittime e protagonisti .

Quasi incredibilmente, il film di Scott Cooper sembra immune da citazioni e altri cliché postmoderni. Merito dei suoi protagonisti: il Capitano Joseph Blocker (Christian Bale, straordinario interprete della Trilogia del Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan, ma anche American Psycho e American Hustle) e Rosalee Quaid (Rosamund Pike; già candidata all’Oscar per Gone Girl) non corrispondono ai classici stereotipi del genere, eppure sono perfette icone di quella Regeration through violence. Questa la storia di HOSTILES, distribuito da Notorious Pictures e atteso in sala a partire dal 22 Dicembre 2017.

Il Capitano Blocker riceve un ordine insolito, che arriva diretto dal Presidente degli Stati Uniti: ricondurre alla sua terra un anziano capo Cheyenne, Falco Giallo (Wes Studi). L’uomo è prossimo alla morte, e desidera tornare alla Valle degli Orsi insieme a moglie, figli e nipote. L’odio che il Capitano Blocker prova per lui è proporzionale agli anni che ha trascorso in battaglia. Il suo dolore è quello che oggi definiremmo tecnicamente PTS (sindrome da stress post-traumatico). Ma le sue parole sono più semplici e cariche di rabbia: “Non conosci la guerra. Non sai cosa può fare a un uomo.”

Per Blocker quell’ordine è un insulto alla sua intera esistenza, eppure esegue: per lui non esiste alcuna alternativa. Appena partito con la sua truppa, sulla sua strada trova Rosalee: al fianco della donna tre figli e il marito, brutalmente sterminati dalla tribù indiana dei Comanche. Il resto è la storia di uno splendido film di guerra, il cui realismo parla al presente, senza perdere l’aura di un eroe e un’eroina westener: due protagonisti indimenticabili.

Alla Festa del Cinema di Roma, l’anteprima del film (presenti Rosamund Pike, il regista Scott Cooper e Wes Studi, seduti a un passo dal Presidente della Repubblica Mattarella) si è chiusa con un applauso scrosciante, così insistente che sembrava quasi interminabile. Non possiamo che ringraziare la direzione della Festa per questa emozionante Opening Night.

Hostiles di Scott Cooper si presenta come uno dei titoli più importanti della nuova stagione cinematografica.

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