LA TALPA – le migliori spy story non hanno bisogno d’azione e effetti speciali

tinker tailor soldier spy la talpa

L’idea di girare un film di spionaggio con l’assenza quasi totale di scene d’azione nel 2012 è anacronistica, ma questo può non essere un difetto, anzi. La Talpa è un thriller raffinato, di estremo pregio stilistico e recitativo: è una “spy story” cerebrale che riduce all’osso gli spari e il sangue, ma non certo la tensione che, seppure non in maniera ansiogena, incombe dall’inizio alla fine. Il regista Tomas Alfredson, apprezzato all’esordio per Lasciami Entrare, si è voluto misurare con uno dei romanzi più amati di John Le Carrè che negli anni ’70 era già stato trasposto in immagini ma per una serie tv con protagonista Alec Guinness. Le difficoltà erano molteplici nel girare questo film perché oltre a dover confrontarsi con un mostro sacro della letteratura spionistica c’era la sfida di riportare una storia che per la tv aveva avuto bisogno di essere raccontata in sette puntate, in appena due ore sul grande schermo; e non ultima c’era la necessità di trovare un attore che riuscisse a rendere suo il personaggio dell’agente Smiley magari non facendo dimenticare l’eccezionale Guinness ma almeno lasciando un’impronta personale. E probabilmente partendo da quest’ultimo e significativo particolare del protagonista, Alfredson è riuscito nel suo intento superando tutte le difficoltà: Gary Oldman è perfetto, sguardo glaciale, postura e parlata imperturbabili, ciò che una spia durante la Guerra Fredda doveva essere, anonima e camaleontica. L’attore inglese capitana una straordinaria squadra di interpreti britannici che, a partire dall’immenso John Hurt per finire al giovane Tom Hardy passando dal premio Oscar Colin Firth, arricchisce l’intrigante messinscena con pregevole bravura. Il senso della storia è tutto nel titolo, si svolge in piena Guerra Fredda nell’ambiente dell’MI6, i servizi segreti britannici, e vede coinvolti 5 agenti tra i quali, secondo un esperto capo-spia che di colpo verrà pensionato, si nasconde da tempo un infiltrato del KGB; il film è un susseguirsi di ricerche e sospetti, di analisi temporali e comportamentali, tutto riassunto in una filastrocca inglese , “Tinker, Tailor, Soldier, Spy” , che oltre ad essere il titolo originale della pellicola serve a colui che crede nella presenza della “talpa” per identificare i sospettati con nomi in codice.

A metà strada tra Gorky Park e I tre giorni del Condor , lontano anni luce dai vari 007 e i Mission Impossible , La Talpa è un notevole film di genere.


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