L’angolo di Prometeo #2

L’angolo di Prometeo – a cura di Fede Torre. Nato come promessa della nullafacenza, col passare degli anni ha confermato quanto di bene si dicesse di lui sull’argomento.
Promoter di concerti, conduttore radiofonico, chiacchieratore, è tornato alla sua antica attività, scrivere, così risparmia anche di parlare.
Tennista del lunedì , cura una sua rubrica, “Ritratti”, su Ubitennis.
Gli piace definirsi come un collezionista di immagini.
Nell’ottobre 2019 pubblica “Multiplo di Tre” (ed. Le Fate), raccolta di  scritti di una vita nata all’età di 3 anni e sui multipli del 3 sviluppatasi, lavorando alla propria versione 3.0.

Perché i fonici indossano sempre pantaloni militari e le ragazze del bar del club e le dj, han più tatuaggi che pensieri?
Perché le groupies si travestono da fotografe e i giornalisti da giornalisti?
Perché il tour manager da servo miliziano o da pilota?
Perché nel rock ogni 20 musicisti uomini, una è donna e suona il basso?
Perché l’abito non fa il monaco, ma i sandali si?
Perché il discografico è sempre fuori dal tempo?
Perché il musicista è sempre fuori tempo?
Perché il promoter è sempre fuori budget?
Perché il pubblico è sempre fuori a fumare?

Un artista doveva consegnare le foto da inserire nel disco e da usare per il lancio promozionale dello stesso.
Consegnò al discografico tre foto, dove lui e i due musicisti della band erano a cavallo vestiti a metà tra uno Sceicco Bianco e i Re Magi. I cavalli li lasciarono vestiti da cavalli.
Il disco era un disco rock, la band una rock band, ma loro consegnavano foto in cui erano a cavallo vestiti come i Re Magi nel loro giorno da Sceicchi Bianchi.
Il disco sarebbe dovuto uscire in settembre, i Re Magi di solito fanno apparizione in gennaio. Gli sceicchi a prescindere dai colori, non si sa bene quando, così come le rock band a cavallo.
Un artista è spesso un visionario al di là di ogni logica spazio temporale. Un artista l’arte la cavalca.

Un giorno nel mondo dell’alternative entertainment musicale comparve un’aliena.
Si presentava come una promoter di concerti, ma era un’aliena.
Non maniere grette, non linguaggio aggressivo, non concetti dispettosi uguali e contrari, non abiti da combattimento, solo la sua sobria,elegante eleganza.
Di stupefacente solo se stessa.
Parlava correttamente la lingua del Mondo in cui era arrivata, ne coniugava correttamente i congiuntivi.
Anche per questo era un’aliena.
Faceva l’agente di booking. Trovava concerti agli artisti. Li vendeva al quadruplo del loro valore commerciale ed artistico. Nessuno se ne è mai lamentato.
Ed era soprattutto per questo che era un’aliena.
Nessuno se ne è mai lamentato perché compravano la sua grazia, il suo garbo, la sua elegante eleganza. Il suo perfetto uso dei congiuntivi.
Compravano l’emozione di vivere sul Pianeta diverso da cui lei proveniva, di cui tutti ne ignoravano l’esistenza e su cui tutti amavano immaginarsi per almeno 1 minuto.
E l’aliena ,ne vendeva, al quadruplo i secondi.

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