Arte Fiera a Bologna ci racconta un’Italia che ha voglia di arte

Un dialogo sempre più aperto tra la città di Bologna e il contemporaneo è stato consolidato dall’evento Arte Fiera 2018. Manifestazione, alla sua 42esima edizione, diretta per il secondo anno da Angela Vettese, che dedica la sua attenzione e professionalità all’arte italiana, edificando momenti di approfondimento e divulgazione di singoli artisti e promuovendo una viva riflessione teorica sull’arte.

Dal 2 al 5 febbraio, i padiglioni 25 e 26 di BolognaFiere sono stati vestiti di produzioni artistiche rispettivamente moderne e contemporanee: 182 espositori di cui 152 gallerie pronte a farsi esplorare attraverso gli universi intimi degli autori proposti, fiancheggiate da 30 operatori provenienti da settori grafici ed editoriali.
Ma non solo l’expo-mercato: moltissime le realtà cittadine coinvolte, che hanno lasciato invadere i propri spazi da variegati eventi off.

Foto di Alise Blandini

Ma cosa ci è rimasto più impresso, di questa edizione?
Sicuramente, la novità più interessante.
Nella Main Section di ArteFiera, ovvero la sezione dedicata a gallerie di arte moderna e contemporanea, ci siamo potuti immergere a capofitto nella nuova area Modernity: un approccio alla modernità raccontato attraverso percorsi autoriali monografici, che la direzione artistica ha ritenuto bene di divulgare tramite mostre personali che costellavano gli stand di alcune gallerie.

Molte le opere che hanno incantato gli occhi e suggestionato il cuore: da Maria Lai a Regina José Galindo, a Martino Genchi, Joan Jonas, Aleksander Velišček, Terry Atkinson, Claudio Adami, Angela Glajcar e molti, moltissimi altri affascinanti maestri.

Foto di Alise Blandini

Le personali dell’area Solo Show sono abitate, invece, da monografie e focus dedicati ad alcune delle “eccellenze” artistiche nazionali.  Altre sezioni notevoli: indubbiamente Printville, spazio che accoglie le migliori energie italiane specializzate in editoria (con, anche, riviste di tutto il mondo), grafica, fotografia, ceramica e molti altri ambiti.

Ed, ancora, la Polis: il fermento creativo che ArteFiera traspone in imprevisti spazi della città, che vengono animati da installazioni, performance ed eventi connessi a temi di dibattito sempre attuale (politica, arte), declinate in più forme di esibizioni, attraverso diversi appuntamenti cittadini.

Foto di Alise Blandini

La possibilità di incontrare artisti emergenti, non necessariamente giovani, e meritevoli di un’attenzione critica, è stato uno degli aspetti più coinvolgenti della fiera, come anche la rinnovata fiducia che esiste una solida rappresentazione di gallerie, nel nostro Paese, che lavorano in maniera eccellente, elaborando dei validissimi progetti artistici, anche in rapporto con le (ultime) tendenze espressive internazionali.

Un’Italia in cui nord e sud, nell’itinerario dell’arte, si confronta e comunica, creando contaminazioni e nuove visioni. Arrivederci, alla prossima Artefiera.

parole a cura di Roberta Marchesini

foto a cura di Alise Blandini

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