Letizia Pezzali su Lealtà: è la storia di un amore ma anche di una generazione sradicata

Pavia, 14-07-2017 PEZZALI Letizia, writer © BASSO CANNARSA

Quello che vogliamo realmente non è quello che abbiamo deciso di volere, e la distanza tra questi due sentimenti si chiama abbandono”.

Un romanzo eccellente, stilisticamente perfetto. È la mia parola definitiva su Lealtà, il romanzo targato Einaudi, di Letizia Pezzali, già finalista nel 2012 al Premio Calvino con L’età lirica. La scrittrice Teresa Ciabatti ha candidato Lealtà al Premio Strega. Con la Ciabatti, Letizia Pezzali condivide la capacità di attraversare l’ambiguità delle relazioni umane, la vischiosità di certi ambienti sociali, restituendo al lettore lampi di una qualche verità sullo stare al mondo. Con una lingua cristallina, frasi coincise ma flessuose, Letizia Pezzali tesse la storia di Giulia, trentaduenne, che, voce narrante, ripercorre la sua relazione con Michele, sposato, professionista in ascesa nell’alta finanza londinese. È l’illusione di Canary Wharf, il centro direzionale che si riflette sul Tamigi, dove a giocare con la Borsa ma pure con le vite altrui, c’è Seamus, stratega e detentore di segreti: tutti lo odiano, tutti vorrebbero essere lui. Quando Michele, senza spiegazioni, lascia il lavoro, si apre una parentesi tra passato e presente narrativo: in questa sospensione si srotolano l’ossessione amorosa di Giulia per Michele, ma anche i diktat di un ambiente lavorativo che forgia e cambia chi vi ha a che fare. Non ci sono vinti o vincitori, solo esperienze. Ecco: questo romanzo è esperienziale, da attraversare con i sensi, spalancando l’anima e lasciando transitare quanto di voi c’è in questi personaggi, che si muovono come pedine in un reticolo di considerazioni, non detti e incubi personali. Letizia Pezzali ha risposto a qualche domanda per noi.

Giulia è il personaggio che ci conduce nel cuore del romanzo. Ne seguiamo la voce, i pensieri, le parole. È una donna intimamente tremante e al contempo lucida, determinata, una guerriera. Cosa cerca Giulia a Canary Wharf?

Cerca un lavoro non precario, innanzitutto. Come tanti, oggi, lo trova in un paese che non è il suo. Lealtà è la storia di un amore ma descrive anche una generazione sradicata, istruita e migrante. Giulia inoltre è cresciuta con un genitore solo, porta dentro di sé una sensazione permanente di incertezza emotiva, sì, ma pure pratica, economica. Le sue comprensibili fragilità interiori sono protette da una corazza: il pragmatismo che ha sviluppato nel tempo. Canary Wharf, il tempio della finanza, di sicuro risponde bene alle esigenze di pragmatismo.

Michele lascia intravedere una limpidezza atipica per l’ambiente in cui lavora. La stessa che calamita Giulia verso di lui. È d’accordo?

Sì, sono d’accordo sulla limpidezza di Michele e mi fa piacere che lei l’abbia colta; è una caratteristica interessante di questo personaggio. Giulia non è attratta dai vincenti, non è neppure attratta dagli avventurieri. Lei è più che altro interessata agli eroi, a chi si sacrifica: possiamo immaginare che Michele sia questo, in potenza, sebbene il luogo in cui lavora e in cui vive non gli dia facilmente la possibilità di dimostrarlo. Un po’ come il personaggio de La Paga del sabato di Fenoglio, romanzo citato nel libro, che dopo essere stato partigiano si trova inserito nel mondo normalizzato, il mondo del dopoguerra, dove è scomparsa la necessità di compiere atti di eroismo evidenti. Il personaggio di Fenoglio soffre, ed è una sofferenza paradossale: la fine della guerra dovrebbe rendere felici. Michele non soffre, non direttamente, perché non ha mai dimostrato di essere un eroe, non gli è mai capitato; ma di sicuro la sua natura in qualche modo è soffocata e questa frustrazione percorre le pagine ogni volta che il personaggio compare.

Giulia, Michele e Seamus, nonostante le differenze di età, provenienza e temperamento, sono più simili di quanto si possa intuire o sbaglio?

Sono tutti e tre degli outsider: non aderiscono pienamente all’ambiente. In modi diversi, però. Michele è soffocato da un lavoro che non ama, che probabilmente non gli è mai interessato. Dietro gli abiti eleganti e formali da banchiere si nasconde un uomo che vuole solo scappare dalla sua professione. Giulia è più ambigua, a tratti sembra avversa al mondo in cui si trova però il suo comportamento resta impeccabile, addirittura a un certo punto lei rivela ambizioni da eminenza grigia. Il suo continuo osservare e commentare mentalmente ciò che accade suggerisce tuttavia l’assenza di un’adesione istintiva e piena all’ambiente. Seamus, infine, non ha nessuna intenzione di andarsene e non desidera combattere il sistema. Desidera però piegarlo alla propria visione. Vuole imporsi e vincere a modo suo. Può farlo perché ha un’elevata capacità di sopportare il rischio. È utile in effetti analizzare i tre personaggi anche in base alla rispettiva propensione al rischio: bassa per Michele, media per Giulia, alta per Seamus.

Il bisogno di comunicazione perenne di Giulia (che scrive, scrive, riflette) da dove nasce?

Da un’ossessione per il ricordo che in parte eredita da sua madre. Giulia scrive anzitutto per non dimenticare, le parole sono per lei come ancore: è l’amore per la memoria che spesso caratterizza chi ha subìto gravi perdite famigliari. Scrive poi per entrare in contatto, ha un bisogno fortissimo di restare legata (e collegata) a Michele, anche perché non può vivere con lui una relazione piena. Le parole dette e scritte, infine, sono un modo per visualizzare mentalmente i fantasmi, per renderli percettibili. Ogni storia d’amore è una storia di fantasmi, come scrisse David Foster Wallace in una lettera. Ogni storia d’amore è, anche, una storia di parole usate per dare vita e corpo ai fantasmi.

Lealtà. Michele dice: “esiste una parola più nobile per definire un rapporto fra due persone?” Lei che risponde?

Senza dubbio, da vari punti di vista, è una parola nobile. Però nessuna parola è perfetta, per fortuna direi. Lealtà è ambigua come tutte le parole.

Come ha preso la determinazione di Teresa Ciabatti nel candidarla allo Strega?

Mi ha fatto molto piacere.

Ci racconta in cinque parole il suo rapporto con la scrittura?

Ho questa esigenza, non so.

Che lettrice è Letizia Pezzali? Cosa sta leggendo in questo momento?

Mi piace leggere poesia contemporanea, in lingua italiana e inglese; narrativa non di genere; saggistica. In questo momento sto leggendo Odiare la poesia di Ben Lerner.

 

 

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