L’uomo che sussurrava contro Spotify

Photo by Eliot Lee Hazel

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La diatriba tra Thom Yorke e Spotify è appena cominciataa, e pure il commento del manager di Yorke – Brian Message – non tarda ad arrivare supportando Spotify. Ma andiamo con ordine: Thom Yorke (che stasera è in concerto a Roma con gli Atoms for Peace, ma è più conosciuto per le sue danze coi Radiohead) ha deciso di eliminare alcuni suoi progetti da Spotify, ovvero Amok (ultimo album degli Atoms) e The Eraser (l’album solista). L’annuncio arriva nientepocodimenochè con un tweet di contestazione: “I giovani musicisti non vengono pagati su Spotify, mentre gli azionisti ci sguazzano dentro”. La battaglia contro il popolare servizio di smercio musica in streaming viene supportata anche da Nigel Goldrich, che collabora al progetto Atoms For Peace: “La ragione è che i nuovi artisti vengono pagati pochissimo con questo modello economico. È un’equazione che non funziona”.

Dunque l’equazione è questa: lasciare i dischi di successo, già affermati, e togliere quelli da giovani emergenti. In effetti è una battaglia di gioventù: stasera Thom Yorke per esempio in qualità di giovanotto poco affermato porterà gli Atoms For Peace a suonare a Roma, e nessuno andrà perchè è la stessa persona che guida i Radiohead. Basti vedere i prezzi diversi dei biglietti… Infine, il commento di Brian Message: ”Streaming services are a very new way for artists and fans to engage.

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