Il memoir di Kim Gordon e l’effetto Novella 2000

Ho auto-censurato l’altro titolo ”Cosa succede quando una punk-rocker va in menopausa” per mantenere un certo tatto, e anche perché non avevo voglia di prendermi l’accusa di maschilismo da click-baiting anche quando non c’entra niente.

In settimana il Guardian ha pubblicato alcuni estratti dell’autobiografia in cui Kim Gordon si racconta al mondo: il privatissimo memoir uscirà il 24 Febbraio ma viene già accolto con un certo scalpore in giro. Commenti su Courtney Love, Billy Corgan, Kurt Cobain, e l’ex-marito della Gordon, Thurston Moore. Il racconto di come i due siano arrivati al divorzio, il ritrovamento di alcuni sms dall’inspecificato contenuto rivolti a un’altra donna da parte di Moore, la conferma che non ci sarà nessuna reunion dei Sonic Youth. Kim Gordon oggi ha 61 anni, mantiene ancora una certa attitudine punk, ma negli anni ha sempre flirtato con l’idea che essere cool sia la chiave del punk rock. Come quando ha coinvolto Moore e compagnia nel 2008 a presenziare con una performance live alla sfilata di presentazione di Marc Jacobs a New York.

Sappiamo che a un certo momento degli anni dieci del Duemila Moore e la Gordon annunciano la loro separazione dopo 27 anni di matrimonio. Per quanto si sforzino di narrare i motivi della fine di un matrimonio che negli anni aveva creato un’aura leggendaria intorno alla coppia, in realtà ai fan frega più l’altro aspetto connesso alla rottura: lo scioglimento dei Sonic Youth (che significherà anche lo smembrarsi della band in vari progetti solisti di Thruston Moore, Kim Gordon o Lee Ranaldo). Nello stesso tempo la stampa si divide, dalle ceneri dei Sonic Youth e dalla genialità della rete nasce il Team Gordon delle femministe di mezzo mondo, e Kim diventa una sorta di eroina incarnata.

A un certo punto della vita si torna a fare i conti con se stessi, e in questo incavo del tempo esce fuori il memoir di Kim Gordon. Sembra che l’obiettivo sia descrivere una certa scena a cavallo tra Ottanta e Novanta, e tirar fuori dal cappello aneddoti vari per attirare un po’ l’attenzione pubblica generale. Kim si rende conto di esser stata un personaggio di rottura nei primi anni ai Sonic Youth, una donna che suonava in una band non era propriamente la cosa più banale del mondo, soprattutto se faceva punk e noise. All’epoca gli unici confronti che poteva fare erano con Siouxsie Sioux, o ancora Patti Smith, ma lei voleva essere qualcosa di diverso. Un’icona femminile del punk.

dal servizio di Michael Lavine ai Sonic Youth

Il rapporto controverso con Courtney Love non è mica una novità, in fondo anche il punk ha le sue primedonne. Nel 2011 la Love in un’intervista dice a proposito di Kim Gordon: ”La verità è che lei è sempre stata una tremenda profumiera (ndr – una che la fa annusare e non la dà), ed era ossessionata da mio marito, anche se Kurt la odiava”. Kim Gordon è veramente ossessionata da Kurt Cobain? Forse un pochetto sì. Nel memoir descrive l’incontro con Cobain, alcuni particolari di confidenze private senza importanza, e ci tiene a rimarcare quanto poco stimasse la Love (che ha co-prodotto ai tempi delle Hole). ”È una malata di mente”, la descrive. ”È da matti che lei si presenti come un’amica intima di mio marito”, commentava invece Courtney a proposito.

Nel 2014, il Rock and Roll Hall of Fame celebra i Nirvana con un grande evento che vede Dave Grohl e Krist Novoselic alternarsi a ripercorrere i grandi classici dei Nirvana con altrettanti grandi artisti che provano a reinterpretare Cobain. Lorde fa All Apologies, St. Vincent ci regala la sua personale versione di Lithium. C’è anche Kim Gordon con Aneurysm. ”Kim è stato il momento più punk di tutta la serata”, commenta la Love in vena di frecciatine alla Gordon ”una di quelle performance che a Kurt non sarebbe piaciuta molto”.

Una settimana dopo la morte di Kurt, le Hole pubblicarono il loro debutto per una major”, racconta la Gordon nell’ormai famoso memoir. ”Il tempismo non poteva essere migliore”. Ma questo astio ha radici più profonde. Già nel 2005 la Gordon si era abbastanza esposta a proposito della morte di Cobain in un’intervista: ”: “Non so se si è davvero ucciso. Ci sono persone molto vicine a lui che non pensano lo abbia fatto’‘. Nello stesso tempo l’isterismo che coinvolge le due punk rocker si fa duro anche attraverso la figura di Billy Corgan degli Smashing Pumpinks. ”Che piagnone”, descrive Corgan la Gordon.

A suo tempo Corgan pensava che per Kim Gordon lui costituisse una strana minaccia al suo mondo ideale e al suo concetto di cool. Semplicemente alla Gordon non andavano a genio gli Smashing, che con il Lollapalooza del ’94 erano diventati popolari. ‘‘Gli Smashing si prendevano troppo sul serio per essere punk rock’‘, la penna della Gordon nel memoir è chiara e fendente. Billy Corgan ha sempre avvertito uno strano senso di ”bullismo” nel mondo del punk rock, anche con Stephen Malkmus ha avuto qualche problema e a proposito ha dichiarato: ”Facile prendersela con il geek e il nerd. Non se la prendevano con Kurt perché tutti volevano essere Kurt. Tutti volevano essere Beck e Thom Yorke.”

A un certo punto durante la registrazione, Courtney mi ha detto che pensava che Kurt fosse hot, la cosa mi ha fatto rabbrividire dentro perché speravo che loro due non si sarebbero mai incontrati. Mi ha chiesto anche un consiglio sulla sua “relazione segreta” con Billy Corgan degli Smashing Pumpkins. Ho pensato, Ew, a sentir nominare Billy Corgan, che a nessuno piaceva perché era un tale piagnucolone.

Infine c’è tanto su Thurtson Moore nel memoir. Cosa tanto che ci si chiede: andrà a genio questo memoir anche a Moore? Potete leggere un estratto qui sul Guardian.

Per nostra fortuna Kurt Cobain non scriverà mai un memoir e non rilascerà mai interviste.

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