Tre notizie e la musica dal vivo

Ci sono un po’ di cose da segnalare per animare una riflessione sulla musica dal vivo in tempi come questi – e proprio mentre ci avviciniamo verso quel 15 giugno indicato come data in cui sarà possibile riprendere i concerti, e in generale gli eventi dal vivo, con tutte le limitazioni anti-Covid19. Per la sua natura di socialità e incontro il settore degli eventi ha sofferto e subirà gli effetti della crisi pandemica e delle misure di distanziamento sociale. Abbiamo parlato di come molti festival abbiano già annullato le loro edizioni quest’anno, e molti concerti siano stati rimandati a date da definire, mentre gli eventi in streaming continuano invece a moltiplicarsi – sperimentando anche formule a pagamento. Alcuni spunti di riflessione e tracce per il futuro vengono però da tre notizie di questa giornata.

Il Circolo Ohibò di Milano ha annunciato la chiusura: non ha retto l’urto dell’emergenza sanitaria e della crisi. Sui social i fondatori hanno salutato tutti i sostenitori: “L’emergenza sanitaria che ha investito tutto il mondo ci ha piegato. Abbiamo provato in tutti i modi a resistere, ma per noi che siamo un’associazione non profit, nonostante il canone d’affitto agevolato per la pandemia, è stato impossibile sopravvivere senza entrate e rialzarci. Ci siamo così trovati costretti a interrompere il contratto di affitto con la proprietà di via Benaco 1”. Una realtà come quella del Circolo Ohibò ci ricorda quanto sia faticoso portare avanti queste iniziative oggi più di prima, e ci ricorda pure tutte le altre realtà sparigliate per il paese, quelle che hanno animato il paese, e che in questo momento sono alle prese con problemi simili, e con la brutta ipotesi di una ripartenza complicata o al peggio della chiusura. Sono tutte realtà entusiaste, club, locali, associazioni e spazi, che troppo spesso sono abbandonati al loro sbando.

Il secondo spunto ce lo offre invece un baronetto come Paul McCartney, che oggi avrebbe dovuto suonare a Napoli. Le date italiane di McCartney sono state annullate, ma non è stata offerta nessuna opzione di rimborso al pubblico – cosa che invece è accaduta in tutti gli altri paesi dove Paul avrebbe dovuto suonare. È stato lo stesso Paul McCartney a portare attenzione alla faccenda sui canali social: in Italia il governo – su indicazione di Assomusica – ha approvato un decreto che autorizza i possessori di biglietti ad avere possibilità di richiedere un voucher di pari valore ai biglietti acquistati, un voucher da spendere per altri concerti. In poche parole i soldi restano agli organizzatori, senza tenere conto della volontà del pubblico. Le parole di McCartney non lasciano equivoci, le riportiamo per intere: «È veramente scandaloso che coloro che hanno pagato un biglietto per uno show non possano riavere i loro soldi. Senza i fan non ci sarebbe musica dal vivo. Siamo fortemente in disaccordo con ciò che il governo italiano e Assomusica hanno fatto. A tutti i fan degli altri Paesi che avremmo visitato quest’estate è stato offerto il rimborso completo. L’organizzatore italiano dei nostri spettacoli ed i legislatori italiani devono fare la cosa giusta in questo caso. Siamo tutti estremamente dispiaciuti del fatto che gli spettacoli non possano avvenire ma questo è un vero insulto per i fan

Infine segnaliamo una notizia più positiva: c’è chi ci prova a organizzare eventi dal vivo anche in questa congiuntura difficile. Il Locus Festival ha deciso di confermare la sua edizione 2020 in versione ridotta: dal 7 al 23 di Agosto vi dà appuntamento in Puglia a Locorotondo, che per l’occasione veste il suo centro delle fotografie della mostra di Guido Harari. A suonare ci saranno i Calibro 35, il bassista e compositore americano Michael League, insieme al pianista Bill Laurance, in attesa dei nuovi nomi. Al Locus si sperimenterà la nuova formula di concerto dal vivo con misure di sicurezza anti-Covid19. Ci sarà ancora voglia di musica dal vivo quest’estate, e speriamo che chi ci scommetterà sopra e proverà a organizzare qualcosa ne uscirà ripagato dal pubblico. Tra le difficoltà dei club a resistere alla crisi e i nuovi regolamenti anti-Covid19 ci vorrà tutto il sostegno possibile.

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