Non ti lascerò, il thriller che tiene incollato il lettore come un detective selvaggio

«Fu come se il suo intero volto si sgretolasse e poi si ricomponesse con le sembianze di un altro. Il vero Andrew. L’uomo che nessuno vedeva eccetto me.»

Quanto possono essere tossiche le relazioni umane? E quanto possono fare del male? Chevy Stevens, autrice di Non ti lascerò, edito per Fazi Editore per la collana Darkside, ce lo spiega in una storia avvincente e struggente, quella di Linsdey e di sua figlia Sophie costrette a vivere una vita priva di libertà. Fin dalle primissime pagine veniamo catapultati nell’angoscia e nel terrore con cui è costretta a vivere la moglie di Andrew, Linsdey, attraverso alcuni flashback che ricostruiscono la loro presunta storia d’amore. Come succede quando si pensa di aver avuto la fortuna di incontrare la propria anima gemella, Andrew e Linsdey si sposano in giovane età ma la verità che si cela nelle relazioni umane è che non si finisce mai di conoscere veramente qualcuno e la natura del marito si scopre pagina dopo pagina, bicchiere dopo bicchiere. Andrew infatti è alcolizzato, possessivo e ossessivo nei confronti della moglie che, nonostante tutto, continua a perdonarlo fino a quando si rende conto che potrebbe seriamente essere uccisa. Aiutata dal fratello, droga il marito e scappa con la bambina ma non sa che quella sera Andrew si metterà al volante, drogato e ubriaco, uccidendo una donna. Trascorrono dieci anni quando esce dal carcere e l’ormai ex moglie e la figlia si sono ricostruite una vita. Linsdey ha aperto una piccola impresa di pulizie, Sophie frequenta il liceo ed è entrata nella fase dell’adolescente ribelle. Niente sembra più scalfire le loro esistenze fino a quando qualcuno inizia a spiare Linsdey, entrare in casa sua, lasciare delle tracce che la riportano indietro nel tempo, alle violenze domestiche e ad una vita priva di libertà. Sarà ancora Andrew? È questo l’interrogativo che si ripresenta spesso durante la lettura.

«Soffocai le lacrime. Mia figlia trovava già delle giustificazioni per lui. Lo aveva imparato da me, me ne resi conto all’improvviso. Aveva imparato a perdonarlo. Non aveva nemmeno sei anni.»

Il tema del perdono è molto presente all’interno del libro e l’autrice, utilizzando un linguaggio semplice ma efficace riesce ad evocarlo al meglio. Le persone che soffrono di violenza domestica spesso trovano delle giustificazioni per perdonare il colpevole, proprio come fanno le due protagoniste della storia, chi per una ragione e chi per l’altra. Linsdey lo fa perché è innamorata dell’uomo che ha sposato quando era ancora giovane e per proteggere l’innocenza della figlia Sophie che, a sua volta, sente la mancanza di una figura paterna all’interno della sua vita. Entrambe però riusciranno a trovare la forza di combattere, di mettersi in salvo, di denunciare quegli atti violenti. Al loro fianco troveremo altri personaggi che le aiuteranno in questa battaglia: c’è Greg, il ragazzo che Linsdey frequenta da qualche mese, Marcus, l’uomo che tiene un corso di difesa personale e Jared, il ragazzo di Sophie che a Linsdey ricorda l’ex marito per i modi possessivi. Durante il corso della lettura finiremo per sospettare di tutti loro.

Chevy Stevens

«Se non fossimo scappate, non si sarebbe messo al volante. È come l’effetto farfalla. Se cambi una cosa, cambia tutto. Che faresti di diverso?»

La risposta al quesito ci verrà data alla fine del libro ma la verità è che il passato, per quanto doloroso sia stato, non si può cambiare e Linsdey non è certo pentita di ciò che ha fatto perché il suo riscatto è avvenuto proprio quella sera ed è stato quello a renderla la donna forte che è oggi. Il suo personaggio infatti subisce una grande trasformazione. Lei era quella che subiva nonostante tutto per evitare che Andrew potesse far del male anche ad altre persone accanto a loro. Linsdey è la prova che la denuncia è possibile perché tutti meritano una vita migliore. Linsdey ci insegna che non si è mai soli e che non è mai troppo tardi per ricominciare.

Pensavo fosse amore e invece era uno stalker. Non ti lascerò è un libro thriller che tiene incollato il lettore fino all’ultima pagina, armato di carta e penna per poter fare un quadro della situazione e risolvere il caso come un vero detective che si rispetti. Non ti lascerò è anche un libro che, al di là del mistero, tratta un tema molto importante: la violenza domestica, e la Stevens riesce molto bene a far immedesimare chi legge nella vita delle due donne, lasciando un senso di impotenza e, al tempo stesso, anche la voglia di combattere questi abusi che al giorno d’oggi sono sempre più frequenti.

Exit mobile version