NonostanteClizia – Bang!

In molti dicono che i giovani non hanno spirito d’intraprendenza, li chiamano “bamboccioni” e seguendo quest’affermazione parrebbe proprio che l’unica via per il trionfo sia quella dell’espatrio, bé non ascoltate chi vi propina questo genere di discorsi, in primo luogo perché a farli non sono solitamente le nuove leve e in secondo perché potrei stilare una lista lunghissima di esempi a smentita di questa teoria.

Se siete tra quei “molti” sopracitati, potreste cambiare opinione dopo che vi avrò presentato i NonostanteClizia, un gruppo originario di Acqui Terme, un’incantevole cittadina – guarda un po’ – termale che si trova nella valle del Bormida tra Piemonte e Liguria. Portano il nome di uno dei romanzi del principe italiano del noir, Andrea Pinketts, hanno vent’anni, sono in cinque e non li definirei di certo dei perditempo: oltre ad aver già autoprodotto due demo rispettivamente nel 2009 e nel 2011 ed essere risultati tra i vincitori della XXIII edizione di Rock Targato Italia, ad occhio e croce quando i loro coetanei si scambiavano ancora le figurine dei Pokémon, quest’anno hanno compiuto il grande passo facendosi conoscere al grande pubblico.

Bang!, primo Ep della formazione acquese, è più di un colpo di pistola, è la sintesi di una generazione che pur andando sempre di fretta non può che rincorrere la stabilità, trovando, però, solo un vortice di eccessi. Nelle quattro tracce che compongono il disco è difficile capire se le storie narrate siano quelle di adolescenti già vecchi o di vecchi eternamente adolescenti, ma poco importa perché sono comunque personaggi che fanno storcere il naso, di una sgradevolezza veramente singolare. Mentre le tematiche portate in scena sono prive di quella licenza poetica che molte band acquisiscono d’ufficio, come se fosse tassativo ottenerla: rabbie e speranze si aggrovigliano tra loro in Il Tuo Stile, primo brano estratto dalla raccolta, che rievoca una serie di episodi in crescente disillusione. Nella voce di Valerio Gaglione, autore dei testi, risiede una calma metafisica che si sposa perfettamente con i synth e le tastiere di Simone Barisione e con l’atmosfera caliginosa di quelle lunghe e gelide notti invernali che caratterizzano la bassa padana, notti passate a bere e a confondere i volti della gente e i luoghi attraversati. Al risveglio sfortunatamente tutto è ancora in bilico. Più incalzante è la ballad infuocata I Ragazzi Dell’Alaska che in un ritmica chitarra-cori-batteria (Marco GervinoManuel Concilio) e sfrigolate di basso (Matteo Porta) si è già aggiudicata una menzione d’onore alla prima nota, uscendo dallo schema decisamente troppo pettinato di L.A e Julian.

Le sonorità new-wave e un passato che risente di un attitude prevalentemente inglese stanno alla base di un grande potenziale mainstream, se li avete già sentiti in rotazione su qualche emittente radiofonica di cui non farò nomi, *coff *coff, non vi spaventate, sì, sono proprio loro. Stare dietro a un progetto del genere e farlo in Italia oggi è la più grande conquista che Valerio, studente di belle arti, Simone, attore di teatro, Marco, impegnato al conservatorio e alla Facoltà di Filosofia, Matteo che frequenta un corso per diventare tecnico del suono e Manuel che lavora all’autogrill potessero ottenere. D’altronde non sono che la foto di milioni di giovani che nonostante tutto vogliono farcela e chiamateli stupidi, la rivoluzione parte dalle menti fresche.

L’immediatezza acustica e la grande forza comunicativa sono il punto strategico di una lirica che corre verso un futuro promettente, l’unico avvertimento è tenere d’occhio quante cartucce sono state caricate, d’altronde una bella favola di Gianni Rodari ci insegna che Il fucile disse: Bang!, come i bambini quando leggono i fumetti. E aggiunse un rumorino che pareva una risatina.

1. L.A

2. I Ragazzi Dell’Alaska

3.  Il Tuo Stile

4. Julian

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