POLITICA ESTERA: Ben Affleck, Di Canio e Rodman problem solver d’Occidente

Lo sanno tutti che siamo nella merda, dentro e fuori i nostri confini. Certo, dopo il successo della missione di esfiltrazione dei nostri ostaggi in Siria, Ben Affleck rischia di essere commemorato anche in Italia.

Del resto abbiamo eretto monumenti a torturatori fascisti, vedi il mausoleo in onore al generale Rodolfo Graziani, costruito nell’ambito della riqualificazione del parco di Radimonte.

E quindi niente, non meravigliatevi se da un giorno all’altro nel parchetto dei drogati vicino a casa vostra vi ritrovate il testone di Ben Affleck.

Tutto questo dopo l’Oscar. Sono soddisfazioni.

Nel frattempo gli Stati Uniti piombano nuovamente nell’incubo del terrorismo. Aria da 11 settembre, repubblicani guerrafondai e fascisti redneck che si ringalluzziscono.

Staremo a vedere come Barack “Sugar Daddy” Obama riuscirà a risolvere la questione. Magari ammazzando un altro pezzo grosso dei cattivi senza dirci come e perché. “Non vi faccio manco vedere la foto del cadavere o il video della sua morte, tanto ci dovete credere e basta”.

E quindi aspetteremo un’altra volta Hollywood per saperne di più.

In molti stanno già pensando che le bombe di Boston siano l’antipasto per la Corea, mentre altri si chiedono se questo è il massimo che possono fare i cagariso comunisti, il salto in alto in una maratona: “tutto qua Kim Jong-un?”

In realtà c’è il dispiacere per il possibile fallimento della missione diplomatica di Dennis Rodman, che un po’ di tempo fa era riuscito ad incontrare Kim Jong-un a Pyongyan.

La diplomazia americana, Pentagono, FBI, CIA che non riescono a cavare un ragno dal buco e Vice che riesce ad organizzare una surreale amichevole di basket – Harlem Globetrotters vs. Corea del Nord (110 a 110) – per uno show della HBO nella capitale della Corea del Nord.

Voglio dire, come reagiremmo noi italiani se la Nazionale Cantanti partisse per l’India cercando di risolvere le nostre beghe, affidando le sorti dei nostri uomini ad un capitano che con gli avanzi dei suoi spuntini si tinge i capelli per una diretta Rai durante uno show di Carlo Conti?

Tuttavia più di qualcuno vorrebbe rigiocare la carta della basketball diplomacy. Rodman si direbbe disposto a tornare dal suo amico cicciobello, tanto ormai sono come fratelli.

L’ex star dei Chicago Bulls deve averci preso gusto con questa cosa della diplomazia estera: durante il conclave si era persino recato in Vaticano per sostenere un qualsivoglia fratello nero per il Soglio di Pietro.

E mentre l’Italia, senza un governo e di conseguenza senza nemmeno un Ministro degli Esteri (che tanto i nostri papabili non saprebbero manco parlare correttamente l’inglese, tanto vale eleggere un ex vj di Mtv, Andrea Pezzi?) e senza un nuovo Calipari da immolare per i nostri ostaggi, la faccenda dei marò diventa, giorno dopo giorno sempre più drammatica.

A tal fine, per poter risolvere la questione, si dice che pure noi italiani dovremmo cominciare a vagliare qualche misura alternativa.

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