Quando l’opera d’arte è fatta interamente con pasticche di ecstasy

Cosa succede quando un artista di fama mondiale decide di creare opere d’arte… Composte di ecstasy?

L’artista inglese Chemical X ci aveva già provato a Maggio dell’anno scorso, per vedere poi la sua mostra ovviamente cancellata. La motivazione: la scomoda situazione in cui artista e galleria si trovavano agli occhi della legge in possesso di circa 12.000 pasticche di ecstasy.

Un gesto non da tutti, ma Chemical X non era e non è uno sprovveduto, e nemmeno uno sconosciuto.

Trattasi infatti del designer del logo di Ministry of Sound, un tipo che ha lavorato per Vans, Coca-Cola, Playstation e MTV, per non parlare della Disney e di Snoop Dogg o delle collaborazioni con artisti dalla tripla A quali Banksy e Damien Hirst.

Il modo in cui sia entrato in possesso e riesca a trasportare una quantità tale di sostanze illegali resta un mistero: quel che è certo è che Chemical X ci vuole riprovare. Le pasticche erano 12.000? Ora saranno più di 20.000 e verranno esposte  in nientepocodimento che… Una chiesa. La vecchia chiesta di St. James a Londra, zona Clerkenwell (Islington), che negli anni di eventi legati all’arte ne ha già ospitati parecchi. L’esposizione si inserisce in una mostra quanto mai a tema biblico, dedicata all’Arca di Noè e alle specie animali in via di estinzione. Le trame delle nuove opere di Chemical X ricordano infatti le vetrate colorate di una cattedrale, il titolo è “I Profeti dell’Ecstasy” e le opere rappresentano due colombe con in bocca ramoscelli di ulivo, in volo sopra ad un gigantesco e sorridente sole. La provocazione è una riflessione sull’uso della “droga dell’amore” nella contemporaneità, una decontestualizzazione e ricontestualizzazione di pillole colorate, difficilmente, nel dibattito quotidiano, accostate alla religiosità.

Ci riuscirà? La mostra viene inaugurata (forse) domani e durerà (in teoria) fino al 2 ottobre.

Location: Crypt on The Green, Clerkenwell, Londra (26 Settembre-2 Ottobre).

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