Ruggine Americana di Philipp Meyer: l’American Dream che diventa incubo

New York ©05-22-13 by Elizabeth Lippman for The Wall Street Journal Elizabeth Lippman for The Wall Street Journal Slug "Arena- Philipp Meyer"

Sarà sempre peggio, amico mio. Le buone azioni non restano mai impunite.

Durante la lettura delle 388 pagine che compongono questo bel libro, non riuscivo a fare a meno che pensare a due frasi: la prima, di John Lennon, “la vita è quello che ti accade mentre sei occupato a fare altri progetti”.
L’altra, comunemente conosciuta come Legge di Murphy, postula un principio terribile per quanto semplice: “se qualcosa può andare storto, lo farà”.
Banale, penserete voi. In effetti ci manca solo “la vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai…” ma tant’è. Vi sfido a leggere questo libro e non pensare continuamente alle prime due frasi.

Per diverse ragioni Ruggine Americana mi ha ricordato un altro libro che ho amato, vale a dire Shotgun Lovesongs, di Nickolas Butler (che però, specificarlo è d’obbligo, è stato pubblicato nel 2014, mentre Ruggine Americana nel 2009).
Entrambi infatti narrano di quella America che ha smesso di vivere in un bel sogno e si è risvegliata in un incubo. Anche qui i personaggi sono ben caratterizzati e fin dalle prime pagine, in cui si fa la loro conoscenza, si ha la sensazione che ci mancheranno quando giungeremo all’ultima pagina del libro.
Come il romanzo di Butler, inoltre, Ruggine Americana è strutturato per piccoli capitoli, ricordando un romanzo epistolare, in cui si alterna la prima e terza persona, intervallati da stream of consciousness ben scritti e mai prolissi.

Isaac aveva sentito la sorella spiegare a un compagno di college: metà degli abitanti prendono il sussidio e l’altra metà sono tornati a fare i cacciatori e raccoglitori. Esagerava, ma non tanto.

Siamo in Pennsylvania, le acciaierie orgoglio d’America non sono più in funzione da anni, ormai ricoperte da ruggine, come gli abitanti di Mon Valley.
Dato che in questo romanzo i legami sono così importanti, cercherò di abbinare ad ogni coppia una canzone che li possa descrivere al meglio.

Poe: consapevole dei suoi limiti, Billy Poe è la ex star del football cittadino. Un grande fisico ma non un grande cervello. Sarebbe potuto diventare ricco grazie alle sue doti sportive, poter provvedere alla madre, ma la paura di fallire lo ha bloccato a Mon Valley. Attaccabrighe e violento, figlio di un padre assente. Innamorato di Lee, sorella di Isaac, suo amico fraterno, sa di non essere alla sua altezza, ma si sacrificherà per amore di entrambi.

Poe e Lee

“Quattro anni buttati al vento. Però Cristo non erano quattro anni, ma quali quattro anni, era stato solo un gioco, un passatempo che era andato avanti quattro anni, non era come stare insieme. Non erano mai stati insieme sul serio a parte le vacanze di Natale tre anni prima quando era tornata a casa per una settimana. Una settimana di passeggiate mano nella mano, coccole e bacetti, tutto il repertorio classico dei fidanzati. Per il resto avevano solo fatto sesso. All’inizio gli sembrava l’ideale, una bella ragazza che voleva solo sesso e poco altro. Non pensavi che esistessero ragazze così. Ma adesso gli sembrava orribile. Sarebbe tornata per sempre all’altra vita, perché inutile negarlo Lee aveva due vite e questa qui, nella città dove era nata, era la vita di cui stava cercando di liberarsi.”

L’autore di Ruggine Americana, Philipp Meyer


Isaac: potrebbe riscrivere la storia dell’universo, grazie al suo cervello. Qualunque tra le università della Ivy League lo accetterebbe a braccia aperte. Ma Isaac sceglie di sacrificarsi per il padre, Henry, vittima di un brutto incidente in acciaieria e costretto sulla sedia a rotelle. Stanco delle continue vessazioni che la vita gli riserva, decide di scappare con 4.000 dollari sottratti al padre, coinvolgendo Poe. Tutto, come recita la legge di Murphy, andrà storto. Le scelte di una persona possono coinvolgere la vita di molti.

Isaac e Poe

“ – Presto ce ne andremo tutt’e due via di qui, disse lei – Manca poco.
– Ormai non ha più importanza.
Sembrava confusa, poi il vecchio cominciò a chiamare dalla sua stanza. Isaac lo ignorò.– Vado a vedere che vuole?
– Fa così nel sonno ogni notte.
Lei annuì. Tanto non è mica compito suo, pensò Isaac. E si arrabbiò di nuovo.
– Giuro che tra poco si risolve tutto.
– Sei in ritardo di un giorno, – le disse. Senza fare in tempo a udire la sua risposta, uscì fuori dalla porta e si avviò per la strada al buio.”

Lee: è intelligente, Lee. Non tanto quanto il fratello, la sua è più una intelligenza che sfocia nella socialità. Ammessa a Yale e sposata appena ventenne non per amore ma per opportunità. Ha deciso di salvare almeno lei, dopo il suicidio della madre. Per il fratello c’è sempre tempo, prima deve pensare a lei. E’ stata egoista e lo sa, se ne pente, tutto quello che sta per succedere è stata anche colpa sua.

Lee e Poe

“Non provava dispiacere ma probabilmente erano ancora le endorfine. O forse no – quante volte l’aveva tradita Simon? Di sicuro tre ma di quante altre non sapeva? Chissà se la legge sulla prescrizione valeva in certi casi. Come doveva regolarsi con Simon? Dava già segni di insofferenza, era partita da appena due giorni ma lui non sapeva cavarsela da solo, era andato dai genitori a Darien. Da lì a New York era solo un’ora di treno, aveva una cinquantina di amici in città ma non gli andava di uscire. Perché era depresso ma anche per abitudine. L’abitudine a fare la vittima. Eh si, è un po’ viziato – per usare un eufemismo. Se per caso avessero smesso di foraggiarlo… non ce l’avrebbe fatta. Nemmeno metà dei miei amici di Yale ce l’avrebbe fatta. Sgobbano quasi tutti, ma nessuno sa cosa significa volere qualcosa che non puoi avere. Come per esempio l’uomo di cui sei innamorata. Adesso non cercare scuse. T’è andata di lusso. Sei più felice di tutti quelli che conosci.”

Henry English: è un uomo difficile Henry. E’ stato lui la vera causa del suicidio della moglie, che ha preferito buttarsi nel lago con le tasche piene di 4 chili di sassi, che stare con lui. Un uomo schivo, una voce flebile. Un codardo che non ha il coraggio di fare l’unica cosa che dovrebbe fare, tirare fuori la sua vecchia Browning e tirare le somme della sua vita. Non essere più un peso per Isaac, “il ragazzo”, come lo chiama lui, come per prendere le distanze da quel figlio troppo gracile, troppo intelligente e troppo diverso da lui.

Henry, Isaac e Lee

“Sei solo buono a chiacchiere, pensò. A sparare cazzate. C’è una nove millimetri nel cassetto se per caso ti venisse la stanchezza, puoi sempre parlarne con la signora Browning, è un’ottima consigliera se te la senti di ascoltarla. Ma tace da tredici anni. Perché tu sei solo buono a chiacchiere.”

Grace: l’amore di una madre per un figlio, la parola sacrificio, è impersonificata da Grace per Billy Poe. Per lui ha rinunciato alla felicità e alla stabilità. Ha rinunciato alla sua stessa vita. Sapendo come è andata a finire avrebbe fatto scelte diverse, dettate più dalla ragione che dall’amore. Un lavoro stabile in città, l’amore di un uomo sincero e onesto, e ora il suo Billy non si troverebbe nei guai in cui si è cacciato.

Grace e Poe

“E le tasse scolastiche, come le avrebbe pagate? Il prestito te lo concedevano solo se frequentavi a tempo pieno, e lei era indietro con le bollette già così. Piantala di lamentarti, pensò. Essere felici è una scelta.”

Harris: il personaggio che ho amato di più. Di sicuro il più pragmatico del gruppo. Sceriffo di Mon Valley, fa quello che c’è da fare. Ha il potere di riscrivere le regole e lo fa, non per suo tornaconto personale, ma per salvaguardare la città che deve proteggere, da una crisi economica ed esistenziale dalla quale non riesce ad uscire. Innamorato di Grace, cercherà di salvare Billy Poe, mettendo a rischio non solo la sua carriera lavorativa, ma la sua stessa vita.

Harris e Grace

“Rotolarono su un fianco e lei gli imprigionò la schiena con una gamba, cominciarono a muoversi molto lentamente, gli occhi negli occhi. Era vero quel che dicevano del sesso, che continuava a migliorare, tutto quanto, il corpo che in teoria non risponde più. Ci aveva quasi messo una pietra sopra. Si sentiva leggero, come se non fosse steso su quel letto, avrebbero potuto essere ovunque, l’impressione costante che tutto passasse in fretta, che svanisse, perché si era sentito così? Io sento questo, quando la tocco, poi i suoi pensieri presero un’altra forma e non capì più niente.”

Ruggine Americana, essenzialmente, parla di amore: l’amore incondizionato che si prova per un figlio, l’amore per una sorella, per un amico, per una amante, per una donna che sarebbe dovuta essere tua moglie.
Che cos’è per voi l’amore? Per Dante l’amore è “ciò che muove il sole e le altre stelle”.
Per me, molto più prosaicamente, amare significa anteporre il bene della persona amata al proprio. Ecco, le storie di Billy Poe, Isaac, Lee ed Henry English, Grace ed Harris sono costellate da continui sforzi e sacrifici affinché, almeno la persona amata, se la cavi.

À mon avis: 8.5/10

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