Se non puoi avere il Salone, arriva il Salone EXTRA (14-17 maggio)

Nei prossimi anni, forse ci ricorderemo di questa edizione “extra” del Salone del Libro collegandola immediatamente all’immagine digitale di Nicola Lagioia che, vagamente spettinato e indossando una camicia che difficilmente passa inosservata, ci introduce alla sua prima e, dice, probabilmente anche ultima diretta da casa, una di quelle dirette che ci hanno riempito le giornate durante le lunghe settimane del lockdown. O la assoceremo a quella del suo viso nascosto, oltre che dai soliti occhiali, dalla mascherina e da una visiera di quelle da lavoro, in un selfie fattosi mentre era seduto in treno pendolando tra Roma e Torino.

Da quando ne è direttore artistico, l’immagine di Lagioia è diventata inseparare dall’evento, per la passione e la tenacia con cui si è reinventato un’istituzione accolta in un momento di crisi e l’ha trasformata in un ritrovo inevitabile a cui nessun divoratore libri può mancare. Ma i tempi interessanti in cui viviamo, come li ha definiti qualche anno fa Slavoj Žižek citando un famoso modo di dire cinese, oggi sono diventati perfino più interessanti e spingono a individuare soluzioni inedite per portare avanti le nostre attività. Quando ha accettato la sua scommessa, dubito che Lagioia avrebbe immaginato che tra gli ostacoli avrebbe potuto trovarsi una pandemia, eppure è successo. È successo anche, come a molti di noi, di doversi reinventare attraverso la videoconferenza in streaming web e scoprirne le infinite potenzialità, fare di una necessità una risorsa.

Ritratto di Nicola Lagioia – Fotografia di Alessia Naccarato

Ed ecco che, come in una novella di Boccaccio, autore che è stato spesso citato in questi mesi, da alcuni per l’affinità con la situazione sanitaria, da altri per l’ingegno mostrato dai suoi personaggi nelle avversità, Lagioia si inventa un Salone “extra”, un Salone che, assicura tutti, non intende precludere la possibilità di rivedersi presto al Salone vero, non appena ce ne saranno le possibilità, ma che non vuole abbandonare i suoi affezionati, numerosissimi, che hanno atteso questa convention come l’evento dell’anno. Certo il Salone Extra non sarà il Salone vero, come il Primavera Sound Festival di Barcellona non avrebbe potuto mai essere stato sostituito da una diretta in streaming degli artisti in cartellone, né il clubbing di Berlino dall’esibizione dei celebri dj in che trasmettono in streaming dalle location amate e oggi svuotate dalle misure di sicurezza. Prendiamolo come un aperitivo regalatoci dall’organizzazione a costo zero, che ci aiuti a riempire le giornate in cui avremmo voluto incontrare i nostri scrittori e riempirci la casa di libri. I libri possiamo magari comprarli dalle librerie indipendenti delle nostre città, molte di loro ce li spediscono anche direttamente a domicilio, come fanno quelle del circuito COLTI a Torino.

Chiaramente ci mancherà l’huic et nunc dell’evento – il bagno di folla, le chiacchiere con gli standisti delle case editrici e delle librerie, il delirio degli eventi del Fuori Salone – ma sarà un Salone a prezzo zero, democratico e comodo. Non ci sarà necessità di fare ore di fila, nessuna possibilità di saltare un incontro per motivi di spazio, e a dirla tutta neanche l’esigenza di venire fine a Torino. Sarà un Salone di tutti e per tutti, che arriva direttamente nelle nostre case. Si tratta dello stesso paradosso su cui si sono rette le nostre vite nei mesi passati, con la differenza che nello schermo avremo nomi da Salone: alcuni saranno gli ospiti “fissi”, che non possono mancare, quali i piemontesi Alessandro Baricco e Paolo Giordano, ma anche Paolo Cognetti, Roberto Saviano, Walter Siti e Zerocalcare; oppure ospiti “veterani”, che sono già stati al Salone ma ci tornano volentieri, quali Vinicio Capossela, Javier Cercas, Annie Ernaux, Dacia Maraini, Paolo Rumiz e Salman Rushdie. Altri nomi sono insospettabili sorprese: il più clamoroso è senza dubbio quello di Donna Harraway, ma anche Ocean Vuong, autore di quello che potrebbe essere il libro dell’anno, in dialogo con Claudia Durastanti che l’ha tradotto, e ancora i traduttori Anita Raja e Ottavio Fatica, l’astronauta Samantha Cristoforetti, M¥SS KETA, Antonio Rezza e Flavia Mastrella. Ci sarà uno speciale su Camus, una lettura di Proust e il gran finale della domenica, con una maratona in diretta dalla torre di libri di François Confino, che è diventata un simbolo del Salone e della sua comunità. Di alcuni di questi eventi cercheremo di dare visibilità anche qui, col nostro ormai tradizionale report del Salone.

L’organizzazione di questo Salone Extra è stata last-minute, ce lo siamo ritrovato all’improvviso sulle bacheche quando ormai davamo per definita qualsiasi possibilità di avere un Salone questa settimana. Perciò anche il programma dettagliato degli eventi in diretta streaming e in collegamento su Radiotre è comparso al volo ieri sera, potete  consultare gli orari in cui saranno trasmessi sul sito www.salonelibro.it. Come ogni anno, gli incontri sono principalmente concentrati tra venerdì 15 e sabato 16, ma domani, giovedì, c’è l’appuntamento con la classica lectio magistralis inaugurale, alle 19.00, che quest’anno sarà tenuta da Alessandro Barbero in collegamento dalla Mole di Torino, purtroppo vuota, ma sempre magnifica.

E insomma, noi ci saremo, e auguriamo a tutti un buon Salone. Extra.

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