Se le copertine degli album stranieri fossero ambientate in Italia

Non è certo un’indagine sociologica, ma nemmeno si allontana di molto. Poche immagini ci rimangono fisse nella mente come le copertine degli album che abbiamo amato, o che ci hanno sempre detto significare molto, ed è strano immaginarsi un mondo in cui Bob Dylan invece di essere il menestrello di Duluth fosse quello delle risaie di Vercelli. Questioni di luoghi, e di possibilità, e forse anche noi non saremmo più così.


I Gorillaz di Boloz

Poche cose hanno segnato Bologna come Andrea Pazienza e i suoi personaggi, si tratti di generazioni che hanno vissuto la città a quei tempi come le matricole che si ipnotizzano davanti a Paz! rivedendosi sui banchi di filosofia teorica dell’Apocalypse Now di Fiabeschi. Se quel geniaccio di Damon Albarn fosse stato emiliano siamo sicuri che al posto di Murdoc Nicalls, il caro vecchio Zanna, non avrebbe sfigurato.

Bob Dylan menestrello di Vercelli

Sarebbe stato il suo album di debutto a Sanremo, partito da Vercelli con una chitarra e ancora in mente il suono del frustino del padrone sulle schiene piegate delle compagne mondine. Niente factory o moto veloci, solo la nebbiosa malinconia piemontese, che non dev’essere poi così diversa da quella di Duluth. Ma forse la storia del pugile Gianfranco Rosi non avrebbe avuto lo stesso successo di quella di Rubin Carter, buon vecchio Hurricane.

Gli alberi di Comacchio

A me With or Without you ha sempre ricordato quello che deve voler dire innamorarsi nelle valli di Comacchio.

Quei bagni nel Tevere con gli Slint

Sulle origini laziali di Pajo si potrebbe fare un trattato, ma dubitiamo che se Spiderland fosse stata ispirata dai bei bagni di una volta nel Tevere ci avrebbe segnato così tanto.

Killing a Pisan

Si tratta di una leggenda metropolitana, quella sui pisani, ma forse se il Mersault di Camus ci avesse creduto ora la storia cantata da Robert Smith sarebbe un pochino diversa.

Lu sule lu mare

Secondo le classifiche la cover di Who’s next è fra le migliori della storia. Facile crederlo, non avendoli mai visti alle prese con la loro vera terra natìa.

Le vasche in centro con gli Oasis

Se i fratelli Gallagher si fossero trovati in un normale sabato di shopping romano, probabilmente, non avremmo avuto un terzo album. Il freddo si sa, distende gli animi.

Quando i Led Zeppelin frequentavano le case popolari di San Siro

Jimmy Page è l’amico di Celentano che se n’è andato dalla Via Gluck.
ma verrà un giorno che ritornerò ancora qui e sentirò l’amico treno che fischia così…. ua ua


Un ringraziamento a Gio Taverni innescatrice, inconsapevole, di questa fantasia.

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