SEMBRA VERO – Le colpe dei padri ricadano sui figli

Cinque anni fa esisteva una piccola band amatoriale di periferia che suonava l’heavy metal. Cristina (19 anni all’epoca), suo fratello Andrea (17 all’epoca) e Alex. Il più giovane, Alex (16 anni all’epoca), suonava la chitarra. Un giorno è stato chiamato in un vicolo e, mentre lui immaginava di discutere di come avrebbe fatto quel pezzo Kirk Hammett, è stato accoltellato quaranta volte da Cristina e Andrea perché suonava troppo lentamente. Ma d’altronde anche Jimi Hendrix ha cominciato così. Alex è stato aggredito perché stava suonando male un pezzo composto da Cristina per commemorare un altro amico morto in un incidente stradale, prima che lei potesse mettergli le mani addosso. Quaranta coltellate (per farvi capire, a Giulio Cesare ne diedero solo 23): un modo decisamente drastico per fargli smettere di suonare la chitarra. Alex si è salvato anche se adesso è invalido al 60 per cento e suona solo Baglioni. Il tribunale di Genova ha deciso che i genitori di Cristina e Andrea dovranno risarcire quelli di Alex con 822 mila euro, perché non hanno educato bene i propri figli. Effettivamente farli venire su ascoltando i Dragonforce non è stata una buona idea. “Oggettive carenze educative e deficit di attenzione”, si legge nella sentenza. «Abbiamo cercato di educarli – si sono difesi i genitori – una volta abbiamo anche rimproverato duramente Cristina che era tornata a casa tutta sporca di sangue di Emo. Le avrò detto mille volte di mettersi l’impermeabile per queste cose! Ma è incorreggibile». Non ha pagato la linea dell’avvocato difensore: «E’ profondamente ingiusto condannare a 800 mila euro i miei assistiti. Così si lascia a piede libero il vero e unico colpevole, qui: l’insegnante di chitarra di Alex». Cristina, di cui Andrea era succube, pare soffrisse di profondi disturbi della personalità attribuibili principalmente al suo peso, che non le aveva mai permesso di fare stage diving. Alla fine, comunque, anche i due ragazzi sono stati puniti: Cristina sta scontando 6 anni in una comunità (attenuanti generiche negate dopo l’ascolto di un demo della band). Andrea è stato affidato in prova a “Ti lascio una canzone”. In ogni caso, le voci di questi giorni su una imminente reunion del gruppo appaiono infondate.  La sentenza apre però tutta una serie di interrogativi: andrebbero puniti, allora, i genitori di tanti giovani che commettono azioni efferate? Che punizione dare, per esempio, a madre e padre di Justin Bieber? O alla madre di Erika De Nardo? Ah no, scusate.

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