THE AVENGERS – sommando il numero dei supereroi…ci si annoia alla grande

 

Il concetto di supereroe nel cinema è strettamente legato alla fantasia del bambino, dell’adolescente che nei suoi sogni immagina di essere Superman o L’Uomo Ragno; eppure è andata via via modificandosi la concezione commerciale che si è piegata di più alla passione per il fumetto da cui le storie venivano tratte, e quindi tra collezionisti e appassionati l’età è divenuta un optional da sottovalutare per i produttori che a tavolino studiavano il target di spettatori da inseguire.

Inutile stare qui a fare un saggio sugli eroi da fumetto portati sul grande schermo, ci basta dire che dagli anni ’90 in poi si è andato a scovare ogni tipo di paladino della giustizia mascherato, di salvatore del mondo con parentele divine e sovrannaturali…e  i fumetti della Marvel da trasporre in carne ed ossa ormai sono quasi esauriti. Personalmente credo che la riuscita o meno di certe operazioni cinematografiche legate ai supereroi dipenda principalmente da chi dirige e da chi scrive le storie in questione, perché non basta metter su una mega produzione piena di attori celebri per assicurarsi il risultato…anche se il botteghino si sbanca comunque. La saga di Batman deve a Tim Burton e a Christopher Nolan alcune delle perle del cinema di genere, e Sam Raimi ha avuto la capacità di superarsi oltre che reinventarsi nel secondo Spiderman, decisamente meglio del primo.

Gli ultimi anni hanno visto un avvicendarsi esagerato di personaggi che vanno dal discreto Iron Man al dimenticabile Thor, dallo stravagante Green Hornet al soporifero Daredevil fino agli intramontabili Fantastici Quattro. Ma a parte la tecnologia che rende sempre più invasivi e strabordanti gli effetti speciali, le storie di supereroi recentemente portate al cinema non hanno regalato nulla di memorabile…di certo niente che possa minimante avvicinarsi al Dark Knight (Batman-il cavaliere oscuro) di Nolan.

A conferma della scarsa vena riguardante il genere in questione, nel 2012 è arrivato nelle sale The Avengers, creatura progettata da Joss Whedon noto per aver dato vita alla serie Tv Buffy-l’ammazzavampiri. Il progetto nato addirittura nel 2005 sposa la teoria del polpettone da farsi con qualsiasi ingrediente a disposizione, e in questo caso con i supereroi cinematograficamente più freschi. La storia parte con il capo del famigerato SHIELD (Strategic Hazard Intervention, Espionage and Logistics Directorate) che prova ad ingaggiare Capitan America, Thor, Iron Man e Hulk per combattere un’invasione aliena organizzata dal fratellastro di Thor, tal Loki. Ovviamente i protagonisti sovrumani si lasciano convincere ma solo grazie all’intervento di agenti speciali dello SHIELD come Occhio di Falco e soprattutto Vedova Nera. Inutile dirvi come andrà a finire e chi avrà la meglio, ciò che conta è che a mio parere le due ore e quindici minuti di visione si sentono tutte e nonostante le scene d’azione e gli effetti speciali pesano in maniera impressionante.

The Avengers è un cine-comic di cui si poteva fare a meno perché concepito in maniera approssimativa nonostante i 250 milioni di dollari investiti: gli attori che avevano fatto se non proprio una pregevole figura almeno il loro dovere nei rispettivi film, lasciano quantomeno a desiderare nel contesto di gruppo tanto che Robert Downey JR pare a disagio pur se simpatico, e Mark Ruffalo fa rimpiangere l’Hulk di Edward Norton. Cosa salvare? Samuel Jackson nel ruolo del capo dello SHIELD e la Vedova Nera Scarlett Johansson, anche se non basta certo la sua sensualità ad evitare un giudizio più che negativo a questo “polpettone”.

Paco De Renzis

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