Un piccolo festival con grandi ambizioni | TANAro Libera Tutti

Pessima idea quella di trasferirsi in città a luglio. D’estate le città si svuotano, l’asfalto si scalda, se ci aggiungiamo che quest’anno le normative dettate dal nuovo sindaco torinese rendono difficoltoso anche un semplice aperitivo, le soluzioni rimangono poche: si cerca refrigerio e compagnia in provincia.

In effetti d’estate i luoghi che per il resto dell’anno ci paiono desolati sono l’habitat perfetto per i piccoli festival estivi, quelli veraci, resistenti, che non brillano per la lineup d’eccezione ma per lo spirito. Quelli che non sono mossi dal profitto, ma dalla volontà di fare gruppo, comunità, di aggregarsi, di creare una situazione dove si possa davvero “fare festa”.

La zona dove ho vissuto per tutta la vita, dalla quale mi sono appena staccata con la stessa incoscienza di chi invece di buttarsi dove non tocca si immerge pian piano e restando con una mano sempre ben saldo al bordo, regala perle di piccole o medie dimensioni, come Chiamata alla Arti o Gomitolo, o ancora TANAro Libera Tutti, una manifestazione di cui conoscevo l’esistenza attraverso i racconti di chi aveva preso parte alle edizioni precedenti, ma a cui ho partecipato quest’anno per la prima volta.

Partiamo dalla location: un parco sulle rive del fiume Tanaro, un posto appartato ma accessibile a piedi dal centro della città di Alba, provincia di Cuneo, che già solo per questo sembra fantascienza: un bosco in un paese, praticamente. Così vicino alla “civiltà” eppure così intimo ed isolato che mi chiedo perché all’epoca i miei fidanzatini non mi ci abbiano mai portata in “camporella” (che non so se è un’espressione tipica di queste parti, ma nel caso … dai che avete capito). Un parco con due zone divise da un pittoresco ponte che hanno ospitato le due aree principali, quelle dedicate ai due palchi. Sul main stage si sono avvicendati per due giorni gruppi della zona e del torinese, a supporto dei due act principali: Ex Otago venerdì 21 luglio e Bugo sabato 22, mentre in contemporanea sul piccolo palco Sputnik, dj set diversi intrattenevano la porzione di pubblico con le gambe indiavolate.

Ex Otago live – TANAro Libera Tutti

Ora, probabilmente se lo organizzassi io un festival, mi ritroverei davanti al palco con la band e i fonici. Qui invece, grazie al lavoro dei volontari (unico, vero, grande motore di ogni piccolo grande festival, sempre siano lodati), a qualche articolo uscito qui e là, tra cui la partnership con L’Indiependente, primo canale “nazionale” con cui collaborano, e un gran lavoro di presenza e bombardamento di flyer, si sono registrate migliaia di presenze. Il colpo d’occhio venerdì sera, durante il live dei torinesi Eugenio in Via Gioia, con la loro miscela folk e scanzonata, era davvero impressionante. Pubblico che si è ancora infoltito per gli Ex Otago (che per non cominciare una polemica infinita quanto sterile sull’ondata indie italiana, mi limiterò a definire piuttosto piatti nell’esecuzione dal vivo rispetto al disco, e purtroppo al di sotto delle già non altissime aspettative), e situazione che si è ripetuta la sera successiva per un (aimè) più sconosciuto, almeno nel cuneese, Bugo. Insomma, più che i nomi in cartellone, qui la differenza la fa la voglia di partecipare. La differenza la fanno i campeggiatori, ancora pochi, che per la prima volta hanno provato l’esperienza della notte in tenda a TANAro Libera Tutti. Le famiglie che già dal primo pomeriggio passeggiavano tra gli stand dello street food e le bancarelle, tra i chioschi delle birre e quelli dei cocktail. La differenza la fa l’atmosfera, rilassata e festaiola, tra una birra ghiacciata, un gin tonic e un pastis alla menta (non conoscete il pastis? Provatelo!).

Eugenio in Via di Gioia – TANAro Libera Tutti

Quando qualche mese fa sono stata contattata dall’organizzazione, i ragazzi mi avevano presentato questo festival come una piccola realtà, in crescita, con il desiderio del fatidico “salto di qualità”. Se ci si rimbocca le maniche, o meglio se ce le si rimbocca ancora un po’, e si lavora ancora più duro, oliando quella macchina infernale di sponsor e permessi, sono sicura che il salto qualitativo sia dietro l’angolo. Per quel che riguarda il riscontro di presenze, la sfida è già vinta, e per un piccolo festival con grandi ambizioni mi sembra un ottimo punto di partenza.

Bugo live – TANAro Libera Tutti

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