Risollevare l’editoria indipendente — Qualche domanda agli ideatori di “IndipendenteMente” Festival

“IndipendenteMente”, il primo festival dell’Editoria Indipendente e delle Arti si terrà dal 6 all’8 ottobre nel Castello Belgioioso, a pochi chilometri da Pavia. Quella che fu la splendida residenza di campagna del Principe di Belgioioso oggi è luogo d’incontro di scrittori, filosofi, musicisti e artisti. Un Festival che si svolge nello stesso luogo in cui fino al 2011 ha avuto luogo un altro festival sull’editoria, “Parole nel Tempo”, ma che si ripresenta in una veste del tutto inedita, coinvolgendo anche il mondo del teatro, della musica, e della storia dell’arte oltre che dell’editoria.

Il programma dell’evento prevede la partecipazione di molti ospiti, tra cui gli autori: Raul Montanari, Ivano Porpora,Giorgio Scianna, Daniela Brogi, Francesca Mazzuccato,  Romano De Marco. A dirigere il Festival il politologo, ghost writer e saggista Fabio Ivan Pigola, al quale abbiamo rivolto qualche domanda.


Quanto c’è di utopico nell’editoria indipendente?

Senza una buona dose di utopia, nessuna impresa realmente feconda sarebbe pensabile. Del resto, anche i grandi editori all’inizio non erano grandi. L’indipendenza, per giunta, è un’attitudine che spesso non sacrifica la qualità ai numi del mercato.

La fusione Mondadori-Rizzoli lascia spazio ad altre realtà o instaura una gestione monopolistica del mercato e delle scelte?

A mio parere, lascia spazio a chi ha intenzione di fare un lavoro incentrato su passione e competenza. Abbiamo marchi indipendenti il cui catalogo ha un pregio assoluto, oltre a un impatto umano con l’autore e col lettore molto meno impersonale che nelle grandi realtà, dove abbondano i diaframmi.

Per un editore indipendente conta scegliere un genere o gli autori? Ritagliarsi una nicchia o sfidare i “grandi”?

Non essendo editore, posso parlarti da cultore, da consulente letterario e da appassionato: conta sapere scegliere. L’editoria non dovrebbe mai essere una sfida: mettere la cultura in mano al business provoca disastri irreparabili.

Fabio Ivan Pigola

Tra web e cartaceo, solo conflitto oppure possibilità di interazione?

Il web non potrà mai surclassare la carta, però avvicina alla lettura chi le preferisce un display. Dunque, la vedo come un’interazione positiva.

Nei tempi di dissoluzione della proprietà intellettuale, impostasi l’idea della gratuità della fruizione, quanto è più difficile il lavoro culturale?

È difficile in quanto da noi la cultura finanzia l’economia, anziché essere il contrario.

Come si interpreta il ruolo del ghost-writer?

Questione di sensibilità. Per esperienza personale posso dirti che lo vivo come un patto di lealtà reciproca: l’autore permette di “dire la mia” senza apparire, in cambio si fa carico di una visibilità che non sopporterei, e fa sì che possa guardare dove vanno a finire le mie storie una volta aggiuntogli il quoziente artistico che so di non possedere.

Quale romanzo vorrebbe aver scritto?

Potrei dire uno dei maestosi classici della letteratura, ma nonostante tutto credo di avere più confidenza con il ruolo di lettore. E più che scrivere ci sono libri, tantissimi, che avrei voluto vivere.

Come nasce l’idea del primo Festival dell’editoria indipendente e delle arti a Castello di Belgioioso?

Nasce dal fatto che le regole rigide sono per gli uomini senza fantasia, e io per la fantasia ho una venerazione. Dunque, ho voluto allargare il più possibile il raggio degli ospiti, invitando autori, musicisti,teatranti, pittori, storici, fotografi, incisori, artigiani e perfino giuristi. Per dirla con Shaw: si usa lo specchio per guardarsi il viso, si usa l’arte per guardarsi l’anima.

“L’editoria è un’arte, non una scienza.” E il Festival IndipendenteMente dell’editoria diviene occasione di dialogo con il teatro, la musica, e la storia dell’arte. Quali ambizioni si pone?

Creare consapevolezza con la sinergia che si crea nel contatto concreto e spirituale con gli autori, dare origine alla scintilla che accende la passione e stimola all’interesse per la cultura, unica strada verso la civiltà.

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