Special, la comedy che aiuta ad accettarsi

Un giorno tutto questo dolore ti sarà utile è quello che vi verrà in mente dopo aver visto Special, una mini serie della durata di quindici minuti e suddivisa in otto episodi, arrivata su Netflix lo scorso 12 aprile. Ryan O’Connell è il protagonista di questa storia nonché produttore esecutivo al fianco di Jim Parsons, che tutti conosciamo per il ruolo di Sheldon in The Big Bang Theory.

Senza troppi preamboli veniamo subito catapultati nel mondo di Ryan, un ragazzo gay con una leggera paralisi cerebrale. Fin dai primissimi minuti notiamo che il protagonista non riesce ad accettare sé stesso, e la scena iniziale di un bambino che lo deride per la sua camminata zoppicante ne è la prova. Nonostante tutto, Ryan non pensa di ritrovarsi nel girone dell’Inferno di Dante, né tantomeno in Paradiso, ma di vivere costantemente in un limbo. Si ritiene a metà tra ciò che per lui è la normalità e ciò che non lo è. Ad aggravare questa situazione è Karen, la mamma apprensiva, un’infermiera che si prende sempre cura di lui rinunciando alla propria vita sociale. Per lei, il giovane figlio dovrebbe vivere in una bolla di unicorni e arcobaleni perché lo crede impossibilitato a fare qualunque cosa senza lasciargli la libertà di sbagliare. Per lui sarà anche in grado di indossare coraggiosamente un paio di guanti e infilare le mani nel bagno intasato. Se questo non è amore.

Ryan però trova una via di fuga. La repulsione che prova nei suoi confronti si trasforma in possibilità di apparire differente agli occhi delle persone quando subisce un leggero incidente automobilistico. Userà quindi questa scusa per giustificare la camminata traballante e la scarsa coordinazione tra occhi e mani. Mette in scena questo piano diabolico quando si presenta come tirocinante presso un magazine online, l’Eggwoke. Da subito viene schernito da Olivia, il capo che non mangia per non ingrassare, e dall’altra parte rassicurato da Kim, celebre blogger i cui articoli sulla body positivity riscuotono sempre un grande successo. Saranno proprio queste due figure, in modi completamente differenti, ad aiutare il ragazzo a ritrovare sé stesso.

Il tema dell’accettazione ci accompagna per tutta la serie. Vediamo Ryan che ha vergogna di spogliarsi a una festa in piscina perché non vuole mostrare le sue cicatrici, oppure quando non ha il coraggio di buttarsi in un approccio fisico con un ragazzo che lo attrae. Sarà infatti l’amica Kim a spronarlo e sarà proprio lei a ingaggiare un professionista del sesso per la sua “prima volta”.

Come quando si taglia un uovo di pasqua per trovare la sorpresa racchiusa al suo interno, nell’esatta metà della serie qualcosa inizia a sbloccarsi. Ryan va a vivere da solo, la madre conosce il sexy vicino di casa ed entrambi sembrano aver trovato il giusto modo di vivere le proprie vite separatamente e, soprattutto, liberamente. Lui si diverte alla festa di inaugurazione per la sua nuova abitazione e si innamora del giovane Carey e lei passa una notte con Phil, l’uomo dei suoi sogni. Tutto sembra andare per il meglio fino a quando Ryan scopre per puro caso la relazione, ancora clandestina, della madre. Tutto sembra ritornare al punto zero. Karen ritorna ad essere succube del figlio e decide di lasciare Phil. Nello stesso momento, Olivia organizza un appuntamento al buio per Ryan. Il suo esito negativo lo porterà a rinnegare ancora una volta sé stesso e sarà proprio Olivia, che non è certo la più abile nell’indorare la pillola, a dirgli che dovrebbe trovare il modo di affrontare la propria disabilità e iniziare ad amarsi. La serie si conclude infatti con un cliffhanger che lascia tutti con molte domande e con la speranza del rinnovo di una seconda stagione per vedere come si evolveranno i personaggi di Ryan e Karen dopo il loro scontro finale.

Special è una serie carina e godibile che tratta un tema difficile estendendolo all’accettazione più generale del termine. Farlo è difficile ma non impossibile, soprattutto se ci si ritrova al proprio fianco un’amica come Kim che ci insegna che i difetti che vediamo in noi stessi non sempre lo sono anche per gli altri. Special è anche una serie che mostra quanto sia dura per un genitore crescere un figlio con disabilità, con tutti i pregi e i difetti del caso, e di quanto si abbia paura nel vedere il proprio figlio intraprendere la propria strada per trovare la propria indipendenza, in un modo o nell’altro.

 

Exit mobile version