Questa estate senza un tè coi proiettori sporchi

Mentre Paul Banks continua a copiarsi da solo, i Dirty Projectors (incoronati dalla Pitchfork-bible con un 8.8) fanno uscire Swing Lo Magellan, di cui estraiamo un brano volgarmente casuale.

Il mondo si emoziona per gli assoli di piano di Bob Dylan, che chissà se è veramente lui, come la leggenda di Paul McCartney anche Robert Zimmerman ne manterrà una in vita fino alla morte: dopo l’incidente in motocicletta qualcuno ha preso il suo posto perché il vero Bob è morto? Quanti Bob Dylan ci sono stati? In realtà noi restiamo dell’idea che esista un solo Bob, quello di I want you e pure quello di Lay lady lay, quello elettrico e quello acustico, e pure quello che assola col piano. (Bruce Springsteen inizia a lamentarsi di non avere una leggenda macabra personale).

Frank Ocean spopola, facendo una sorta di coming out su tumblr (sì, abbiamo scritto proprio sequenza di lettere): confessa di avere avuta una storia con un altro uomo quattro estati fa, quando c’era ancora il tè freddo [era il 2008, l’anno in cui Pitchfork si interrogava se fosse il caso di mettere in classifica Bon Iver con For Emma, Forever Ago, visto che era tecnicamente uscito nel 2007; e anno in cui Wikipedia ha iniziato ad aggiornare con una certa sistematicità l’elenco dei morti dell’anno.

Chiudiamo con questo video del nuovo dei Blur.

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