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Non chiamatela Rivolta dei Forconi: Torino attraverso gli occhi degli italiani all’estero

Comments (8)
  1. Francesco P ha detto:

    Pur non condividendo la protesta di ieri e sapendo bene chi l’ha fomentata, non condivido in egual modo questo articolo pieno di facile buonismo, direi anche di morale snob: “sono in francia e guardo dalla tv e non condivido, oddio una pietra. un fumogeno…chissà che puzza!”.
    Ma tu hai la vaga idea di come sta la gente qui? Della bava alla bocca che hanno le persone? Sì, le stesse persone che con la tua spocchia hai deciso di chiamare coglioni, senza girarci intorno.
    Il clou è qui “Non mi voglio nemmeno mettere nei panni di questi ragazzi, probabilmente miei coetanei (…) non voglio capirli, non voglio sapere perché fanno così, perché sicuramente un perché non c’è”.
    Cavolo come vai a fondo tu, che correttezza di pensiero, che animo curioso. La verità è che ti basta stare lontano, sul pulpito, a puntare il dito per sentirti migliore. E invece, mi spiace, il tuo atteggiamento è cento volte più violento e controproducente. Perchè tu hai la penna in mano e dovresti avere la responsabilità di raccontare, di fare ragionare. Invece emetti solo uno sterile e superficiale giudizio.
    Non è la gente che bloccava le strade ieri che cambierà il mio paese. Ma sono convinto che sia la gente come te che ha contribuito a portarlo dov’è ora.

    Davvero risentito.

  2. Ilaria Del Boca ha detto:

    Caro Francesco P, io sono fortemente convinta che spaccare i vetri dei palazzi delle istituzioni, agire con violenza, lanciando sassi e fumogeni e recare danno fisico a cose e persone non sia la mossa giusta. Non me la prendo con i manifestanti, visto che sono scesa in piazza ogni volta in cui credevo fosse giusto e me la prendo con chi provoca non tanto il disordine, ma il caos. Appoggio la causa di chi ha aderito, ma non la piega che ieri e a quanto sto sentendo continua oggi. Non è spocchia, sarei in prima linea a vedere coi miei occhi se potessi, ma così non è. Credo che tu non abbia saputo leggere attentamente le righe di questo articolo.

  3. Ilaria Del Boca ha detto:

    E ci tengo a sottolineare: i coglioni sono i facinorosi, quelli che ad ogni manifestazione devono forzatamente mettersi in mostra sfogando con la violenza i propri istinti. A mio parere così non si ottiene niente, ma si complicano le cose. Non punto il dito, ma ho un’altra idea di cosa voglia dire protestare.

  4. hellpoet ha detto:

    Torna in Italia mia triste letterata e vedremo se quando come lavoro il massimo che ti offriranno sarà un posto al McDonald non ti sentirai frustrata. Non esiste la frustrazione e la rabbia immotivata, una città, una nazione s’incendiano quando ci sono allarmanti e gravi ferite sociali. Se lo spleen di Parigi ti distrae così tanto, astieniti da analisi così superficiali…

    1. Ilaria Del Boca ha detto:

      Sono la prima ad avere quesiti sul mio futuro, ma non credo che mi metterò a lanciare pietre per cambiarlo.

      1. hellpoet ha detto:

        Ma anche io sono contro la violenza gratuita, figuriamoci.. Ma bisogna pensare fino a che punto si sarebbe potuti andare avanti senza che nulla accadesse (astraendo dallo specifico lancio di pietre). Qual è l’alternativa? gioire della vittoria di Renzi davanti alla TV e magari telefonargli per dirgli che è bravo? Continuare ad illuderci che questa è la volta buona? Quando entra in gioco la disperazione, l’uomo regredisce a farla da padrone è l’istinto di sopravvivenza.

        1. Ilaria Del Boca ha detto:

          Bene, partiamo dal fatto che siamo entrambi contro la violenza gratuita. Però, il punto focale della vicenda è che la manifestazione originariamente nasceva come protesta dei commercianti e degli autotrasportatori, non è pensabile che se non qualcuno decide di non aderire entrino in atto una serie di pressioni, permettimi il termine “mafiose”, obbligando chiunque a chiudere “altrimenti ti spacchiamo la vetrina”. A casa mia si chiama “ricatto”. E la cosa poteva andare bene per un giorno, ma sai quanto ci rimettono sotto Natale? Oggi di nuovo è tutto bloccato, e domani, dopodomani?

  5. Bad Hands ha detto:

    dietro ai disordini di ieri ci sono i fascisti per cui non riesco proprio a schierarmi dalla loro parte. però è troppo facile pensarla come te stando fuori. qui siamo arrivati alla vera e propria necessità della forca, non c’è altra soluzione.

    e, visto che abiti oltralpe dove tipicamente gli scioperi sono più violenti di quelli organizzati da quei lacché dei sindacati italiani, dovresti sapere che le manifestazioni si fanno così.

    certo all’eliseo qualcuno ascolta, qua no, ma ti garantiscono che arrivano a sentire qualcosa solo se c’è un minimo di bagarre per le strade.

    fermo restando che l’deale sarebbe arrivare a loro.

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