Letteratura

Colpa e Innocenza

Può un luogo essere colpevole? Una città, una frazione, un quartiere. La domanda resta sospesa. Campo dell’oro è contraddizione e verità. Rabbia che scorre nelle vene e prosciuga tutto. Uno stradone di un chilometro la divide dalle vie con i…

Undici forme di Mostruosa maternità

Undici racconti, dieci madri e un unico filo rosso a collegarle tutte. Un filo rosso teso e resistente che Romana Petri usa per farci dialogare con donne distanti da noi centinaia e centinaia di anni o anche vicine nel tempo…

Web, fama e vita reale: “Nessuno ne parla” di Patricia Lockwood

Era diventata famosa per un post che diceva semplicemente: “Esiste un cane gemello?”. Tutto qui. Esiste un cane gemello? Negli ultimi tempi aveva raggiunto la fase di penetrazione nella quale dei ragazzini le mandavano emoji che piangevano dal ridere. Erano…

Nascondersi, intervista a Jaime Fountaine

Come in un altro libro di Pidgin Edizioni – Il libro di X di Sarah Rose Etter –, Nascondersi di Jaime Fountaine ha come protagonista una giovane ragazzina della calda provincia americana. E con lei tutto ciò che consegue l’essere un…

Il Giardino di Reinhardt, un viaggio negli abissi della malinconia

“Il Río de la Plata è un grosso serpente” – Il Giardino di Reinhardt di Mark Haber si apre con l’evocativa immagine dell’estuario di frontiera tra Uruguay e Argentina, e da qui avanza senza sosta in un movimento vorticante che…

Il margine tra la forma e il vuoto | Intervista a Ruth Ozeki

La forma nasce dal vuoto e ad essa ritorna. Solo così l’intollerabile privazione del vuoto, con cui si apre Libro della forma e del vuoto (Edizioni E/O), può essere razionalizzata. Sprigionata in tutte le forme in cui il dolore può…

A Città del Messico con Bolaño e Alessandro Raveggi

« Forse Città del Messico è a tratti la città letteraria perfetta, la città al bordo del caos, che sa contenere il nostro caos naturale interiore, come direbbe Calvino. La metropoli perfetta, quella che sta sprofondando nel suo fango, ma…

L’incontro con la memoria nella Melma Rosa di Fernanda Trías

Non è semplice descrivere il tempo della reclusione, perché se c’era qualcosa che lo caratterizzava era una sensazione di non tempo. Vivevamo in un’attesa che non era nemmeno l’attesa di qualcosa di concreto. Aspettavamo. Ma in realtà aspettavamo che non…